La guerra in Afghanistan era appena cominciata e Osama bin Laden, vista la mala parata, pensò fosse il caso di sparire dalla circolazione. Lasciò la sua casa di Kandahar, che fu poi saccheggiata, e mai più abitata. Tra le varie cose lasciate dal leader di Al-Qaeda c’era un’immensa quantità di musicassette (il vecchio terrorista era molto affezionato al genere), raccolte in vari scatoloni, che nessuno volle prendere con sé (del resto, cosa te ne fai delle cassette di bin Laden?). Erano circa 1.500.
La storia delle cassette è interessante in sé: passate per più mani, per poco non hanno rischiato di essere cancellate per registrarci sopra pezzi rap. Ma un giornalista della Cnn le ha “salvate”, comprandole e consegnandole agli americani. Ma le agenzie investigative (Fbi e Cia) non le volevano, i giornali non le volevano, nessuno le voleva. Tranne un professore, esperto di arabo, che le ha prese con sé e le ha ascoltate tutte. Per anni. Quello che ha scoperto (non è granché) è raccontato in un libro, questo. Ma la cosa più interessante si può anticipare: il musicista preferito di bin Laden era ebreo.
Per essere precisi, si tratta di Enrico Macias, alias Gaston Ghrenassia, cantante francese nato in Algeria da una famiglia ebraica. Musicista precoce, è costretto a fuggire in Francia durante la guerra. Lì si trova in difficoltà: la sua musica non trova molto seguito, il lavoro scarseggia, la vita è dura. Ghrenassia decide di adeguarsi ai gusti del pubblico francese, prova con il cabaret, fa lavori irregolari e poi, un giorno, riesce a esibirsi a un concerto di Gilbert Bécaud, che all’epoca andava per la maggiore (era soprannominato, per la sua energia, Monsieur 10.000 volt). È lì che la gente lo conosce, e comincia ad apprezzarlo.
Enrico Macias diventa il simbolo di un’epoca, e di un mondo: quello dei Pieds-noirs, gli immigrati algerini in Francia. La sua canzone Adieu mon Pays, scritta sulla nave in fuga verso l’Europa, divenne negli anni ’60 una hit globale.
Cosa abbia a che fare con bin Laden è tuttora un mistero. Anche perché il leader di Al-Qaeda, nato nel 1957, non apparteneva nemmeno alla generazione dei suoi fan. Un altro dei misteri che si è portato nella sua tomba. Cioè, in fondo al mare.