MilanoLettera aperta ai decisori del dopo Expo

Il processo decisionale per il dopo Expo appare all’opinione pubblica ancora incerto. Alcune domande per le istituzioni

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, M. Martina

Al Presidente della regione Lombardia, R. Maroni

Al Sindaco di Milano e sindaco metropolitano, G. Pisapia

Al Sindaco di Rho, P. Romano

All’Assessore all’Urbanistica del Comune di Milano, A. Balducci

Al Presidente della Fondazione Fiera Milano, B. Benedini

Milano, ottobre 2015

A pochi giorni dalla prossima chiusura di EXPO il processo decisionale per il dopo EXPO appare all’opinione pubblica ancora incerto anche in relazione agli ultimi avvenimenti.

Riteniamo che la destinazione futura delle aree oggi interessate da Expo2015, tutte di disponibilità pubblica, debba e possa costituire un’occasione importante di crescita economica, culturale e sociale del nostro Paese e nei suoi rapporti con la comunità internazionale, l’Europa, le Nazioni Unite a cominciare dal programma Horizon 2020 della UE e dall’Agenda per lo sviluppo sostenibile dell’ONU.

Esprimiamo con chiarezza che gli interessi del territorio e del Paese debbano prevalere su di ogni altro interesse oggi in gioco o su ogni atteggiamento localistico o particolaristico.

Crediamo che le ipotesi di varia provenienza sul dopo Expo oggi in campo, che ci piacerebbe fossero tutte di dominio pubblico, debbano essere incanalate in un processo di “open innovation” destinato ad arricchire la politica nazionale dell’innovazione, vagliate ed eventualmente accolte dal Governo nella misura in cui siano congruenti con la sua politica di crescita e sviluppo in quanto decisore finale.

La mancata previsione dei futuri utilizzi dell’area fin dalle prime scelte iniziali e il tardivo percorso ora iniziato richiedono decisioni rapide e l’individuazione di un soggetto attuatore unico ed autorevole.

Proponiamo di avviare un processo collaborativo nella direzione di un rapporto sempre più trasparente ed interattivo fra la comunità ed i suoi pubblici amministratori avviando un confronto agile e produttivo come consentono gli strumenti comunicativi oggi disponibili.

A tal fine con questo spirito chiediamo che sia chiarito alla pubblica opinione quanto riportiamo nelle seguenti e documentate domande.

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