Londra – Una fuga di notizie pubblicate dalla stampa britannica fa salire la tensione in Medio Oriente. Il Sunday Times e il Daily Star on Sunday hanno pubblicato voci secondo cui i tornado della Royal Air Force britannica (RAF) impegnati nei bombardamenti contro le postazioni dell’Isis in Iraq sono stati dotati di missili aria-aria, utili ai combattimenti in volo, per proteggersi dagli attacchi dei velivoli russi. I missili in questione sono gli Asraam termoguidati, dotati di una accelerazione e portata tali da superare ogni altro missile a guida infrarossa in circolazione.
La fonte citata dal Sunday Times è un’anonimo membro del Permanent Joint Headquarters, la sede da cui il governo britannico guida e controlla tutte le operazioni congiunte d’oltermare: «I Raf Tornado sono stati dotati di bombe di 500 libbre con sistema di guida satellitare. Non ci sono state (o sono state davvero poche) minacce in aria. Ma nelle ultime settimane la situazione è cambiata. Dobbiamo rispondere di conseguenza», ha detto.
Secondo la stessa fonte, ai piloti impegnati in missioni sopra Siria ed Iraq (Operation Shadr) è stato chiesto di evitare ogni provocazione russa, ma è stato dato anche il via libera ad abbattere velivoli russi nel caso in cui questi costituiscano una minaccia.
Le reazioni del Cremlino alla notizia non si son fatte attendere e domenica 12 settembre Putin ha chiesto spiegazioni ufficiali al governo britannico. Alexander Yakovenko, l’ambasciatore russo a Londra, ha detto di aver chiesto urgenti chiarimenti al ministero degli Esteri. «Questo presupposto a un potenziale conflitto tra velivoli britannici e russi sopra i cieli iracheni è incomprensibile. È noto che le forze russe non prendono parte ai combattimenti contro Isis in Iraq», ha detto.
Fonti della difesa britannica hanno smentito la notizia, e definito i report dei quotidiani «inaccurati». Come riportato dal Guardian, la difesa britannica avrebbe spiegato che i Tornado presenti ora in Iraq e Siria possono trasportare missili aria-aria ma in questo momento non ne sono dotati. Al momento, hanno aggiunto, la Royal Air Force britannica si occupa solo di voli di sorveglianza sopra la Siria, e queste operazioni sono fatte dai droni Reaper. Ci sono anche aerei di sorveglianza britannici a monitorare la situazione in Siria, ma lo fanno da oltreconfine.
Mentre Sunday Times e il Daily Star on Sunday si contendono il primato della notizia, la tensione tra Est e Ovest sale ancora, dopo le denunce di violazione dello spazio aereo turco da parte di velivoli russi, e proprio quando appare sempre più chiaro che i russi in Siria non colpiscono le postazioni dell’Isis ma soprattutto quelle dei ribelli al regime di Assad, gli stessi ribelli supportati dalla Coalizione occidentale a guida statunitense. È di ieri la notizia che le forze leali ad Assad supportate dai russi sono avanzate per la prima volta da mesi verso i territori del Nord Ovest occupati dai ribelli, proprio grazie all’aiuto russo.
Una fonte citata dal Daily Star on Sunday, del resto, spiega: «Nessuno sa qual sia la prossima mossa della Russia. Non sappiamo come risponderebbero nel caso in cui si trovassero faccia a faccia con un jet occidentale. Quando velivoli aerei viaggiano a velocità supersoniche, lo spazio aereo diventa affollato in breve tempo. Può capitare una collisione o un pilota russo può essere ucciso per caso».