La classe non è acqua, ma anche l’acqua non è tutta uguale. Ci sono quelle buone e quelle cattive, quelle da pranzo, quelle da assaporare e quelle da meditazione. Ci sono acque, ci sono classi. Per scoprire quali sono le migliori, bisogna rivolgersi agli esperti, come gli assaggiatori del Berkeley Springs International Water Tasting. È un concorso che si tiene ogni anno a Berkeley Springs, in West Virginia, e accoglie campioni di acqua da tutti gli Stati Uniti d’America e da almeno altri 50 Paesi di tutto il mondo. La gara è aperta.
Il sapore dell’acqua, però, varia da Stato a Stato, certo. Ma soprattutto da città a città, addirittura da paese a paese. Il confronto è difficile e, come è ovvio, non può essere esaustivo. Ma una cosa è chiara: non è vero che l’acqua non sa di nulla.
A stabilirlo c’è una giuria agguerrita di dieci componenti, che hanno educato il loro palato per riconoscere il sapore, individuare particelle più o meno estranee, stabilirne la qualità generale. E il verdetto, dopo una serie di bevute, ha stabilito che le acque più buone (tra quelle di rubinetto) sono quelle che conservano, intatta, il sapore e la freschezza della fonte. Cioè quelle canadesi. Merito di una legge meno severa rispetto agli Usa, che impone sempre un trattamento specifico alle acque che compromette la composizione chimica originaria.
Non è un caso che, allora, il vincitore dell’edizione 2015 è l’acqua di Hamilton, in Ohio. Al secondo posto c’è Emporia, nel Kansas e terzo del podio è Clearbrook, nella British Columbia, cioè nel Canada.
Per la categoria di acque in bottiglia, però, ci sono sorprese. A vincere è la Fengari Platinum, di Atene. Segue la Castle Rock Water, di Dunsmuir, in Canada, e al terzo posto la Halstead Springs Water, di Speedwell, nel Tennessee.