Nelle lontane terre del deserto del Texas le leggi contano poco. E allora può capitare di tutto, anche che una capra ubriacona diventi sindaco di un villaggio. È successo a Lajitas, nel Texas, centro di minatori ormai abbandonato, ex covo di rivoluzionari (una volta si fermò anche Pancho Villa, con la sua banda). Un non-luogo tagliato fuori da qualsiasi crocevia ma (chissà perché) dotato di piscine e campi da golf. L’animale era Clay Henry, famosa star del cinema appassionata di birra. Si racconta che riuscisse a mandare giù 35-40 bottiglie in una mezza giornata. Era un’attrazione locale, una celebrità. E come spesso succede in America, divenne un politico.
La storia comincia in una notte d’inverno, all’inizio degli anni ’80, sotto una nevicata (dettaglio che rende tutto ancora più surreale). Gli uomini in circolazione si rifugiano nel saloon. C’era Walter Mischer, il proprietario dell’area, e alcuni investitori fatti venire apposta da Houston per raccogliere qualche soldo. E lì, tra una birra e l’altra, si decise di eleggere un sindaco. Era una boutade, un gioco. Nel giro di una sera, senza nessuna consultazione, si “elesse” Tommy Steele, uno degli investitori. Idea che, però, non piacque a tutti.
“Se uno di Houston può fare il sindaco di Lajitas, allora lo può fare anche la mia capra”, disse un irritato Bill Ivey, da generazioni abitante di Lajitas (fu suo nonno a portare il primo generatore elettrico). La sfida fu raccolta e così, per scherzo ma anche sul serio, partì la campagna elettorale tra i cinquanta abitanti. Ivey mise in campo Clay Henry, che – vista la stranezza – finì sui giornali ma, per un soffio, non vinse le elezioni. I cittadini di Lajitas non erano pronti. La svolta arrivò alle elezioni successive: si ripresentò il sindaco uscente Tommy Steele, tornò in campo la capra Clay Henry e si aggiunse una new entry, il cane Buster. Il Paese non era pronto a un’ottica tripolare e decise, per la legge dell’alternanza, di votare in massa per Clay. Fu un trionfo.
Lajitas divenne il primo paese al mondo ad avere un sindaco capra con il vizio per l’alcool. Clay Henry divenne una celebrità. Apparve anche in alcuni episodi di Street of Laredo, del Daily Show di Tom Stewart e fu compagno di bevute anche di Willie Nelson, il noto cantautore. Bastava stappare una bottiglia, avvicinarla ai labbroni di Clay e poi ci pensava lui a mandare giù tutto. Riusciva a bere quaranta bottiglie in una sera. Era un richiamo turistico, un grande spot, un’attrazione. Insomma, un sindaco perfetto per una comunità isolata nel deserto texano con velleità turistiche.
Come spesso accade nella democrazia americana, si impose una dinastia. Ma, come accade altrettanto spesso per le storie del deserto, i contorni della successione non sono chiari. Di sicuro, Clay Henry fu il capostipite e ancora oggi è possibile vederlo, impagliato, nel suo locale preferito, ribattezzato in suo onore “The Thirsty Goat Saloon”.
Dopo di lui venne Clay Henry II, anche lui immischiato nella politica e dedito alla birra, ma meno del padre. Il suo mandato fu breve, perché morì in uno scontro con il figlio, Clay Henry III. Fu un regolamento di conti in stile omerico, una battaglia per il potere e, soprattutto, per il possesso di una capretta.
Il periodo di governo di Clay Henry III non fu pacifico. Nonostante il sindaco si dimostrò un forte bevitore, fu oggetto di un’aggressione che, ancora oggi, suscita sconcerto. Colto a bere durante un giorno festivo (cosa proibita in Texas), Clay Henry III venne travolto da Jim Bob Hargrove, che per punirlo decise di castrarlo. Una pratica diffusa nei confronti delle capre, ma non nei confronti dei sindaci. Clay Henry venne curato e il giorno dopo era già in grado di bere birra. Purtroppo non riuscì a lasciarsi alle spalle l’incidente e nel 2002, per ragioni di salute, decise di abdicare.
Ora, dopo un interregno, la dinastia è tornata a regnare. Il sindaco di Lajitas è Clay Moore Henry, discendente del primo Clay Henry. Si è imposto alle elezioni sul mulo Pancho e altri due concorrenti umani, il carpentiere Tate Trebig e il cantautore George Goss. È ancora giovane, per cui non è ancora in grado di apprezzare la birra come il suo antenato. Ma ha già portato venti di cambiamento. Non sta più nella stalla del bisnonno, si occupa molto del consenso e, per ora, non ha ancora preso il vizio dell’alcool: si dedica solo alle noccioline e ai giri in auto con la sua assistente, la donna Debbie Garrison, per monitorare il territorio.