Nonostante le continue spallate della rottamazione renziana, l’Italia continua a essere un Paese di parrucconi. Ce ne sono ovunque, abbarbicati nelle posizioni di potere e nel sottobosco dei servitori: parrucche su parrucche. Così tante che, forse, viene la tentazione di non combatterle ma, al contrario, di crearsi ciascuno una parrucca per sé. Fuor di metafora, è possibile. Anzi, consigliabile, come si vede sul sito del Victoria and Albert’s Museum, che permette a tutti di farsi una parrucca nello stile del settecento.
Era un’epoca d’oro per le parrucche: capelli finti impilati in costruzioni inverosimili, capolavori di ingegneria e decorazione. Le strutture, fragili ma complesse, richiedevano ore di preparazione e uno staff al completo che se ne occupavano. Stili fatti di paste, polveri, fiori e piume che andavano ad addobbare le teste delle nobildonne di quel tempo. Purtroppo le cose sono cambiate, ma con Design a Wig, il Victoria and Albert’s Museum permette a ciascuno di creare la propria.
È molto semplice. LinkPop ne ha create due: una modesta, semplice:
E una più marittima, e molto più pretenziosa:
Ma le combinazioni sono infinite, come le parrucche e i parrucconi che popolano il pianeta.