così funziona l’illusione da social

Scoperta e studiata l"'illusione da maggioranza". Ecco come i social ci fanno credere che certi contenuti siano popolarissimi mentre in realtà non lo sono

Una cosa curiosa dei social network: alcuni post, immagini, o idee banali si diffondono alla velocità del fulmine, altri invece che magari sembrerebbero interessantissimi, vengono appena notati. E’ evidente come ci debbano essere alcune proprietà del mezzo che aiutano certe idee a diffondersi a discapito di altre.

Un lavoro di Kristina Lerman, ricercatrice dall’ University of Southern California, ripreso da technologyreview, aiuta a comprendere i meccanismi dell’”illusione da social network”.

Il segreto sta in un concetto-guida: il numero di amici. La media degli utenti social ne ha pochi, un gruppo di persone relativamente piccolo ne ha moltissimi. Queste ultime “drogano” la media dei risultati. Come se, in un gruppo di persone alte più o meno un metro e settanta, si trovasse un individuo alto, poniamo, dieci chilometri. La media di altezza in un dato insieme che includesse la persona alta 10 chilometri sarebbe potentemente falsata.

“l’illusione della maggioranza” è il fenomeno secondo il quale un individuo può attribuire un comportamento a molti dei suoi amici anche se, nell’insieme del sistema/network, è tutto sommato raro

Aggiungiamo a questo aspetto quello che la Lerman chiama “l’illusione della maggioranza”. Il fenomeno secondo il quale un individuo può attribuire un comportamento a molti dei suoi amici anche se, nell’insieme del sistema/network, è tutto sommato raro.

Basta dare un’occhiata alle figure qui sopra, che riproduce una rete sociale in piccolo. Sia nella figura (a) che nella (b) i pallini colorati sono tre. Ma nella prima figura i pallini colorati sono quelli che hanno il maggior numero di connessioni, quindi la percezione generale, da parte di chi è connesso ai pallini sarà di un maggiore rilievo, una maggiore popolarità. I contenuti veicolati da chi ha un maggior numero di connessioni saranno percepiti soggettivamente come più diffusi.

Si chiama, appunto, “illusione della maggioranza”. L’idea che un contenuto sia oggettivamente più diffuso dipende dal nostro modo, soggettivo, di osservarlo, cioè dal numero di collegamenti che ci connettono ad esso.

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