Salireste su una macchina che ha il 90% di prendere fuoco? Probabilmente no, e nemmeno su una bici. O su un “hoverboard”, il nuovo piccolo scooter a due ruote che si candida a essere uno dei regali di Natale più gettonati negli Usa. Viene dalla Cina e, per chi non lo conoscesse, assomiglia agli skateboard a due ruote snodabili (noti come waveboard). È però elettrico e si manovra con piccoli movimenti fluidi, simili a quelli del Segway. Chi lo utilizza nelle recensioni su Amazon dice che più si cerca di controllarlo più si rischia di perdere il controllo. Non a caso il nome più corretto di questi oggetti è “Self-balancing two-wheeled board” (tavola a due ruote che si auto-bilancia).
È insomma un prodotto molto innovativo, che l’estate scorsa ha conquistato l’interesse di milioni di americani dopo che alcune celebrities, a partire da Justin Bieber si erano fatti fotografare con gli oggetti che avevano ricevuto in omaggio. C’è però un problema che sta emergendo con frequenza sempre maggiore per questi veicoli: prendono fuoco. I giornali americani stanno dedicando pagine su pagine a ogni singolo incidente: una casa andata a fuoco in Louisiana, una a Hong Kong. In mezzo casi ad Auburn, nello Stato di Washington, in Alabama, in Florida, a Chappaque, New York.
La notizia che toglie ogni dubbio sul grado di rischio arriva però dal Regno Unito. Le autorità, ha comunicato in una nota l’agenzia “National Trading Standards”, hanno ritirato 15mila scooter perché una presa difettosa «aumenta il rischio che il prodotto si surriscaldi, esploda o prenda fuoco». Le esplosioni si verificano quando la presa viene lasciata attaccata dopo che la batteria si è ricaricata. Si tratta del 90% degli “hoverboard” importati nel Regno Unito da ottobre. Erano per lo più destinati a rivenditori online. Ma anche retailer di grande esperienza come Halfords e Costco Wholesale Uk avevano ritirato dei prodotti di marca “Air Runner” perché le prese di corrente non soddisfacevano gli standard di sicurezza britannici.
Nel Regno Unito hanno ritirato 15mila scooter perché una presa difettosa «aumenta il rischio che il prodotto si surriscaldi, esploda o prenda fuoco». Si tratta del 90% degli “hoverboard” importati da ottobre
https://www.youtube.com/embed/Ae0f9NMn6KI/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-ITQuesti incidenti non sono casuali e dicono molto degli effetti deleteri della mancata tutela dei brevetti che caratterizza la Cina. Come ha ricostruito un servizio di Wired Usa, non è affatto chiaro chi sia il vero inventore di questi prodotti. Secondo l’autore dell’articolo, David Pierce, è da ritenersi che il dispositivo sia stato inventato, con il nome di Smart S1, dalla Chic Robotics, una società tecnologica cinese fondata nel 2013 e legata all’Università di Zhejiang. C’è un altro imprenditore che rivendica la primogenitura: Shane Chen, un uomo d’affari cinese che si è spostato negli Usa e che sostiene che il suo Hovertrax ha preceduto di qualche mese il lancio di Smart S1.
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Sono però dettagli rispetto a quello che è successo dopo: nell’ottobre 2014 la Chic Robotics porta il suo prodotto alla Canton Fair, dove attira l’attenzione di tutti. Nel giro di pochi mesi spuntano come funghi i produttori degli stessi oggetti. Di costruttori “copycat” ce ne sono almeno cinque, ma il numero continua a salire. I nuovi produttori cambiano semplicemente i marchi o alcuni dettagli, il più delle volte per limare i costi. Tagliano anche sui controlli di qualità e questo si riverbera sui malfunzionamenti, compresi gli incendi. Ad aumentare il caos è il fatto che, parallelamente alla selva di produttori, si è creata quella dei distributori. Secondo Wired, basta un giro di telefonate ai vari produttori, un’oretta per accordarsi sui dettagli e si è entrati nel giro degli hoverboard. Il giochino dura finché non arrivano gli incidenti e l’andazzo pone seri interrogativi sul lassismo delle politiche di Pechino riguardo alla tutela dei brevetti. Se l’obiettivo del governo cinese è di far nascere la nuova Apple nell’ex impero di mezzo, la strada è ancora lunga.
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