Cosa accadde nel bunker di Hitler nelle ore finali del Terzo Reich? Cosa è successo? Negli anni le ricostruzioni si sono sprecate, ma più o meno si è giunti a una versione più o meno definitiva che racconta la fine del dittatore più odiato di tutti i tempi (ma che, va detto, gode di un revival pop epico, degno di tesi di laurea e dottorati. Basti pensare alle ultime polemiche tra due intellettuali come Camille Paglia e la “nazi barbie” Taylor Swift).
Per quanto riguarda la storia, il contributo più interessante è questo: le prime interviste agli ufficiali più vicini al Führer, ovvero l’inner circle hitleriano, il cerchio magico del Reich. Le ha girate Michael Musmanno, uno dei giudici del processo di Norimberga con un obiettivo molto chiaro, cioè dimostrare in modo inconfutabile che Hitler fosse morto. Oltre alle pagine di note e appunti, ci sono anche rari pezzi di filmati, venuti allo scoperto molto tardi. Come spiega l’archivista della Duquesne University di Pittsburg Thomas White allo Smithsonian Magazine, “erano stati donati all’università dalla famiglia di Musmanno nel 1980”. Da quel momento, nessuno se ne era più occupato “fino al 2007, quando si è ripreso un lavoro d’archivio preciso”.
Il risultato? Testimonianze e racconti di chi c’era. Hitler ebbe l’ultimo pasto con Eva Braun, poi avvelenò il cane (!) e procedette alle disposizioni per il trattamento del suo cadavere, per evitare eventuali strumentalizzazioni propagandistiche da parte degli Alleati. “Per cui, nel video, alcuni parlano di benzina per farlo bruciare, per renderlo almeno inservibile agli avversari”. Il clima della fine era questo.
Uno dei pregi di queste interviste è che sono le prime in ordine storico. Con gli anni i testimoni oculari della fine del Führer rilasceranno altre ricostruzioni, ripulendo le versioni, accentuando alcuni dettagli anziché altri. Insomma, prima che la storia cominciasse a giudicare il regime. Sono, forse, più autentiche, con tutto quello che questa parola può significare.
In ogni caso, non sono tutte lì: ci sono almeno sei ore di girato, che Musmanno aveva inviato in California, in un deposito di Hollywood. Sono sparite: nessuno sa dove siano. Per lasciare un po’ di spazio al mistero, e alla tesi che, in realtà, Hitler fosse ancora vivo, molti anni dopo.