Cinque regole per gestire un love affair in ufficio

Non è semplice, non è nemmeno consigliabile. Ma quando succede (e spesso succede), è meglio essere preparati

A volte capita, anche ai migliori. Dopo decine di ore passate insieme, occhiate ambigue, condivisione degli spazi, esperienze condivise, tac, succede: ci si innamora del collega. Cosa sconsigliatissima, per molti sbagliata, in tanti casi pericolosa. Ma se c’è, non si può fare nulla. Anzi, qualcosa sì: secondo Business Insider, esiste una road map (o una serie di consigli) che è meglio tenere presente qualora dovesse capitare.

Andarci piano
Vabbe’, qui è puro buonsenso. Ma va sempre ricordato. È importante studiare il comportamento del collega o della collega sia dentro l’ufficio che fuori. Molte persone mutano, quasi come Clark Kent e Superman. Altre restano più o meno le stesse. Prima di imbarcarsi in queste storie, è bene avere molte certezze.

Occhio alle regole
Sembrerà strano, ma esistono aziende dove le relazioni tra colleghi sono scoraggiate. Studiare bene la situazione e decidere di conseguenza.

Occhio alle regole 2
Stavolta si parla delle regole fissate tra partner e partner. Bisogna decidere alcune linee di condotta (baciarsi sì, no, forse; tenersi per mano sì, no, forse; mostrare la relazione sì, no, forse) e attenervisi con rigore. I colleghi sanno tutto prima che verrà loro comunicato, per cui è meglio evitare di nascondere la relazione – e anche evitare di comunicarlo urbi et orbi con una email, crea solo fastidio.

Separare amore e lavoro
Precetto molto occidentale, ma tant’è. I litigi? Tenerli fuori, anche se bruciano. Se ne parla in altra sede. I disaccordi? Anche. Le gelosie? Soprattutto. Come diceva l’Ecclesiaste, c’è un tempo per ogni cosa. Quello dell’ufficio è il tempo del lavoro e della professionalità. Quello fuori dall’ufficio è, invece, quello degli affetti e degli interessi personali. Tenere le due cose ben distinte non è facile, ma capo e colleghi ve ne saranno grati.

Sposarsi con fatica
Chi si invita? Chi no? È bene invitare il capo e i colleghi? E quali colleghi? Un grande dramma, spesso, che mette in campo simpatie reali e necessità di quieto vivere. Difficile destreggiarsi senza deludere qualcuno, ma il principio è uno solo, e deve essere chiaro a tutti: il matrimonio è la festa degli sposi e, per un giorno, si fa come vogliono loro.

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