Volete fare belle vacanze? Andate in Germania. Vale ora e, cosa un po’ più strana, valeva anche ai tempi di Adolf Hitler. Appena salito al potere, il Führer decise di rilanciare l’immagine del Reich nel mondo. Nel 1935 fece approvare le Leggi di Norimberga, una serie di misure antisemite che andavano a colpire la popolazione ebraica della Germania. Nello stesso anno, però, cominciò a corteggiare il turismo straniero, in particolare quello americano. Nel nome del dollaro, e della neutralità che gli Usa avevano deciso di mantenere nei confronti dei conflitti europei. Lo raccontano qui.
Nel numero di maggio del 1935, la copertina di Fortune Magazine era così (notare le pubblicità):
La Germania è questa: costa poco, ci sono belle stazioni termali (all’epoca andavano forte), ci si diverte in mille modi. Si gioca a golf, a tennis, si fanno gite in barca e si nuota. Per i più colti, c’è l’opera e ogni genere di musica. Sorgenti di acqua sana, insieme a paesaggi romantici come il Reno e la Bavaria. Un posto bellissimo (per chi non era ebreo).
Un’altra pubblicità, sempre nello stesso magazine, mostra la classica “ospitalità dei tedeschi”, all’opera per organizzare belle crociere. Da notare l’assenza di svastiche, di simboli nazisti, di richiami al nuovo regime.
La sapevano lunga, i tedeschi: se si vogliono gli stranieri in visita, è meglio evitare di esporsi troppo. Ignoravano che, di lì a pochi anni, gli americani sarebbero arrivati davvero, e in gran numero. Ma avevano poca voglia di spa e crociere.