Il lunedì peggiore dell’anno, pare. È il Blue Monday, il terzo lunedì di gennaio. Il giorno più deprimente, la fine dei sogni del Natale, l’affossamento dei desideri. Sarà vero? Di scientifico non c’è nulla (e come potrebbe?). Ma se qualcuno dovesse soffrire di questo male (la sindrome Blue Monday), ecco alcuni rimedi essenziali.
Identificare cambiamenti fondamentali
Lo si fa sempre, nei momenti più duri. C’è qualcosa che non va, allora cambiamola. È un approccio molto occidentale, ma ha senso: occorre sapersi “leggere” in una prospettiva relazionale, cioè in rapporto alle persone che si incontrano nella vita (lavoro, vita sentimentale, famiglia, etc) perché, di fatto, è tutto fatto di relazione.
Definire obiettivi di breve termine
Le risoluzioni del nuovo anno sono una boiata americana, e non funzionano mai. Meglio concentrarsi su obiettivi di minimo corso, cose settimanali. Correggere le proprie cattive abitudini, cambiare i vizi è una cosa difficile e richiede impegno continuo. I pensieri proiettati troppo in avanti sono gran bei desideri, ma non si concretizzano mai, contribuendo alla crescita dell’infelicità del mondo.
Fare qualcosa di nuovo
Qualsiasi cosa. È un diversivo, una piccola crepa nel muro cementato di abitudini che soffoca la vita. Basta una passeggiata imprevista, o richiamare una persona che non si sente da tempo.
Vincere il freddo
Aspettare primavera, come Bandini, è un errore. La vita è adesso, sia con la neve che con il sole. Volete uscire? Uscite. Il buio e il freddo sono ostacoli che gli esseri umani hanno sconfitto fin dalla preistoria. La televisione è una trappola, la solitudine un male esistenziale.