Per chi non lo avesse ancora capito, la Corea del Nord è il paradiso. Non solo tutti lavorano e sono felici, ma quando fanno festa possono ubriacarsi senza poi soffrire l’hangover. Un progresso che le grandi democrazie occidentali non sono riuscite a garantire. A quanto pare, doveva arrivare una dittatura comunista.
Secondo le “notizie” diffuse dal Pyongyang Times, il preparato è composto dal 30/40% di alcol, e viene fatto con un tipo di ginseng indigeno, chiamato insam (anche se, pare, insam altro non è che il nome coreano per dire “ginseng”). Insieme al ginseng ci sarebbe anche riso, coltivato in modo biologico. Dal sapore “nazionale” che si può bere in quantità la sera senza la preoccupazione di star male il giorno dopo. La produce la Taedonggang Foodstuff Factory. Sarà vero?
Purtroppo le fonti nordcoreane non si sono distinte per affidabilità negli ultimi anni. Oltre al problema strutturale di essere controllate da un regime dittatoriale, le testate giornalistiche hanno, negli ultimi anni, parlato di medicine provenienti dal ginseng in grado di curare la Sars, la Mers e perfino l’Aids. Potrebbe essere una bufala anche questa. Speriamo di no.
Sempre secondo il Pyongyang Times, il prodotto sarebbe molto apprezzato da “esperti e ammiratori”, per cui gode di buona stampa. Se lo dicono gli intenditori, sarà vero. Il trucco sarebbe nella sparizione dello zucchero, sostituito dal riso. Toglierebbe il gusto amaro del ginseng e anche la potenziale sbornia. Una scelta vincente.
Per ora, però, del fantomatico ritrovato non si ha nessuna traccia. Viaggiatori (non sono tanti, in realtà) e frequentatori della Corea del Nord (ancora meno) sostengono di non averlo mai assaggiato, né visto. Ma senza dubbio si sbagliano.