La sua vignetta sugli immigrati di qualche mese fa ha fatto esplodere critiche e parodie, ed è giusto che accada per un satirico vero.
Fa il mestiere più difficile del mondo: inventare uno sbuffo di comicità disegnata 365 giorni all’anno. E’ avvocato ed è stato dirigente del Monte dei Paschi di Siena, è un goliarda (vero) e un senese doc (della contrada del Drago). Non si ritiene un artista, ma ama citare i “veri artisti” che lo hanno ispirato: da Grosz a Daumier, da Steinberg a Maccari. Ha detto una volta a Pippo Baudo: «I personaggi sono studiati a partire da quello che dicono e da quello che fanno.
A me non piace partire dalle caricature basate solo sul fisico, ma secondo me la persona più caricaturabile è quella che si mette in un’atteggiamento ridicolo anche se non ha la foggia di ridicolo»
E’ Emilio Giannelli. Uno che merita come minimo un’ermeneutica. Puntualmente arrivata. La pagina Facebook Capire Giannelli è tutta fatta di interpretazioni al vignettista del Corriere della sera.
Si scopre il significato (morale e metafisico) della famosa texture-grisaglia di cui Giannelli è appassionato utilizzatore. Si notano particolari anche narrativi e surreali mai notati. Si fa un bel servizio al lettore (e al Corriere) con dei pezzi preziosi di iconologia giannelliana. Eccola.