La corsa alle primarie democratiche è partita: chi vincerà? Fino a poco tempo fa non si sapeva. Hillary Clinton? Per molti sì. L’unica in grado di fronteggiare uno come Trump. Doveva solo superare qualche problema con la posta elettronica. Oppure Bernie Sanders? Chissà. I sondaggi ondeggiavano, le previsioni vacillavano, l’incertezza regnava suprema. Poi, dal nulla, è arrivata lei:
Also sprach Ratajkowski. L’endorsement della modella/attrice/ballerina/bomba sexy ha spostato voti (almeno, ha spostato like) e Sanders ha visto crescere gli apprezzamenti in modo impensabile. Un sondaggio (ma a che servono i sondaggi, oggi?) lo premia già vincitore dello scontro. Gli americani applaudono (e non solo loro). Il candidato democratico, insomma, c’è. Forse è già presidente.
Insomma, con un solo post la fanciulla ha dato disposizioni alla politica degli Usa. Ha deciso vincitori e vinti, ha condizionato scelte, indirizzato preferenze. Meglio di Renzi. Lo avesse fatto mesi fa con Ignazio Marino, oggi sarebbe Presidente della Repubblica.