Quando il padre ha visto il libro nelle mani della figlia, è saltato sulla sedia dall’ira. Che vergogna, che indecenza, ha pensato. E da lì, è stato un attimo correre alla scuola, dove era stata preso il volume dalla fanciulla e lamentarsi, fino a ottenere ragione. “Giusto, ci perdoni”, ha risposto mortificato il preside. “Non accadrà più”. E così, sentito anche il parere del Consiglio supremo per l’istruzione, dalla Sek International School di Dafna è stato bandita l’edizione Penguin di Biancaneve. Quella ispirata alla versione Disney e ridotta per i bambini. Motivo? Indecente, inaccettabile. Offende i valori del Qatar.
La storia è riportata da Doha News, che sottolinea il dolore del preside e aggiunge la pioggia di tweet di condanna da parte di altri genitori. Biancaneve contiene immagini indecenti (quali saranno? In copertina c’è lei con il Principe, forse è quella) che offendono un Paese dove baciarsi e abbracciarsi in pubblico, per membri dello stesso sesso, è considerato inopportuno.
Ma non è solo la copertina. Il libro (va ricordato, è Biancaneve, non La nuova Justine di De Sade) è pieno di “insinuazioni sessuali”, e per questo va ritirato. Del resto, il protocollo per le scuole del Qatar è chiaro, e deve essere rispettato. Per questo l’istituto si è subito scusato e ha ritirato il libro dalla biblioteca, facendo tutti contenti.
Da un punto di vista neutro, la storia di Biancaneve è, in effetti, scandalosa: in primo luogo, c’è una donna che convive con altri sette uomini. In secondo luogo, si risolve grazie a un principe necrofilo che si innamora di una morta (si scoprirà poi che non lo era) e la bacia, risvegliandola. Lei, senza nemmeno conoscerlo, se ne innamora. Sono tutte cose piuttosto oscene e, in ultima analisi, diseducative.
Ma tutto sommato, l’ira del genitore è sbagliata. Dal momento che si sceglie di iscrivere i figli a una scuola internazionale, cosa ci si aspetta che impareranno? Quale cultura verrà insegnata? Quali modelli saranno presenti? Si può volere la capra e il cavolo, ma non si può conoscere la cultura occidentale (in questo caso, quella anglosassone) senza nemmeno frequentare le favole che fanno crescere milioni di americani e di europei.