Visto che da solo non ci riesce, serve dargli una mano. Il povero Leonardo aspira all’Oscar da sempre, e rischia di non vincerlo nemmeno adesso. Eppure, dopo essere andato a sbattere contro un iceberg, essere stato trascinato su un’isola di pazzi, esser diventato un sanguinario venditore di schiavi, aver indossato una maschera di ferro, giocato a fare la spia, e aver passato parte della sua esistenza nella carcassa di un orso, be’, forse se lo merita.
Per aiutarlo, Bjorn-Erik Aschim e Sam Taylor, membri del collettivo di animazione The Line hanno creato un videogioco otto bit: si chiama Leo’s Red Carpet Rampag (qui il link per giocare). In scena, o meglio: in gioco, c’è Leonardo di Caprio che, come un nuovo SuperMario, deve riuscire a raggiungere il suo obiettivo finale: non salvare la principessa, ma conquistare l’Oscar.
Il gioco non è solo una presa in giro (ma anche una celebrazione) della star hollywoodiana: mette in luce vari difetti del mondo dell’industria del cinema che si autocelebra, ad esempio qui:
Intanto, tra un sorriso tirato, un salto alla SuperMario, il personaggio di Leonardo di Caprio deve vedersela con i concorrenti diretti: Matt Damon nelle vesti del marziano, Bryan Cranston che gioca come Trumbo e Michael Fassbender, che con la testa pelata impersona Steve Jobs. La corsa è lunga, e non è detto che il Nostro ce la faccia. A meno che non gli si dia una mano.