Com’è vivere in un villaggio abbandonato che sprofonda (in Grecia)

È Ropoto, nel centro del Paese. I problemi geologici sono emersi già dagli anni ’60, ma è dovuto arrivare il 2012 per far fuggire gli abitanti

Potenza delle metafore. Dopo che per tutto il 2015 i giornali hanno gridato che “la Grecia affonda”, facendo riferimento alle disastrose condizioni economiche, qualcosa è successo. Che la Grecia ha cominciato ad affondare davvero.

In realtà si tratta di un paesino, Ropoto, nel centro della Grecia. Dal 1960, a causa di problemi geologici, continua a sprofonda del terreno. All’inizio erano solo delle crepe, ma i geologi avevano subito lanciato l’allarme: meglio lasciare il paese. Allarme che, però, non fu ascoltato. I residenti non si spostarono e, addirittura, si continuò a rilasciare permessi di costruzione.


Una storia simbolica di un intero Paese: nel 2012, mentre ad Atene arrivavano le proteste per le misure “lacrime & sangue”, a Ropoto ci fu un’enorme frana, che distrusse numerosi edifici e ne danneggiò tanti altri. A quel punto gli abitanti si sono resi conto che, in fondo, non sono proprio al sicuro. Trecento famiglie hanno sloggiato, le altre sono rimaste ma in precarietà: i campi non vengono più coltivati, e tutto viene lasciato all’abbandono. E adesso?

In questo video Yorgos Roubies l’ex presidente della provincia di Ropoto, in un tour nella città, lamenta i disastri che hanno travolto la sua zona. Del resto, è una città abbandonata che sprofonda nel terreno di un Paese che, in metafora, è già sprofondato. Più crisi di così.

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