Istruzioni per manipolare ricordi sgradevoli

Secondo un documentario americano, la scienza permette non solo di far sparire dalla memoria momenti dolorosi, ma di ricostruirli ad arte o, addirittura, crearne di nuovi

Sembra fantascienza, ma forse non lo sarà per molto. Sarà possibile, in breve tempo, cancellare ricordi sgradevoli o traumatici per sempre. Oppure, li si potrà alterare un poco, per renderli meno dolorosi. Se proprio ci si lascia prendere la mano, si potrà perfino sostituirli con altri, molto più piacevoli ma fabbricati dal nulla – per cui, falsi.

Lo sostiene un documentario, intitolato Memory Hackers, trasmesso dalla Pbs. La ricerca sulla memoria, si racconta, è molto avanzata e può portare non solo a una nuova visione del fenomeno, ma soprattutto, a una riscrittura. “La memoria è malleabile”, spiega uno dei realizzatori, dicendo una cosa nota a tutti. Che possa essere manipolata, è anche noto. Ma che questo possa avvenire in modo permanente, scientifico e controllato è una novità.

Ricordare è importante, “ma dimenticare lo è anche di più”, spiega André Fenton, che al momento lavora sulle tecniche per cancellare ricordi. Il nostro cervello immagazzina dati, emozioni, sensazioni, ma ne tralascia e dimentica molte di più. “Decidere cosa serve tenere e cosa no è una delle facoltà più utili che si possa immaginare”.

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Il problema è che i risultati della ricerca permettono manipolazioni importanti: “Alcuni pazienti sono stati convinti, attraverso l’inserimento di ricordi creati ad arte, di aver commesso, nel loro passato, un omicidio”. Lo spiega Julia Shaw, professoressa di psicologia alla South Bank University di Londra. Una sorta di “Inception”, ma dalle conseguenze inquietanti: cosa succede se queste tecniche finiscono nelle mani sbagliate? Semplice. Si avrebbe una serie di finti colpevoli (ma convinti di esserlo) per reati che non hanno mai commesso. Mentre i veri responsabili se ne andrebbero tranquilli per strada, fischiettando la loro innocenza.

In generale, però, a parte i casi limite di traumi gravi, quando i ricordi di situazioni di profondo dolore impediscono alle persone di vivere una vita normale, sapere che sia possibile cancellare, modificare, aggiustare la memoria suscita reazioni perplesse. Siamo quello che ricordiamo, dicono. Tra un po’ saremo quello che, in modo consapevole, avremo scelto di ricordare.

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