Per scoprire la storia delle popolazioni indigene brasiliane i libri sono superflui: ora i bambini possono passare in via diretta per i videogiochi. In particolare, uno: si intitola Huni Kui ed esplora la storia e la cultura di un popolo delle amazzoni, il Kaxinawá (o, appunto, Huni Kui), che vive tra il Brasile occidentale e il Perù.
La notizia in sé, in un Paese colpito dallo scandalo Petrobras, in attesa delle Olimpiadi e alle prese con questioni economiche e di ordine sociale molto serie, può passare inosservata senza problemi. Eppure il rapporto tra popolazione indigena e non indigena è ancora molto complicato: contro le popolazioni dell’Amazzonia, poi, sopravvive una serie di pregiudizi molto radicati. L’obiettivo del videogioco è di educare alla comprensione e alla scoperta delle tradizioni culturali delle altre popolazioni.
In questo senso, Huni Kui si distingue per essere stato creato proprio come un processo collaborativo: sei mesi in cui gli antropologi dell’Università di San Paolo hanno lavorato con 45 persone dei villaggi Kaxinawá per creare il gioco, e poi tre anni di lavoro da sviluppatori per crearlo. Musica, prototipi umani ed effetti sonori sono stati creati dagli stessi Kaxinawá.
Il gioco mostra le tradizioni, il folklore e i rituali della cultura amazzonica. Si può scegliere di giocare impersonando il ruolo di un cacciatore o di un artigiano, che si muovono su cinque livelli di gioco e possono imparare diverse tecniche per diventare guaritori o maestri di disegno. Forse, per chi è un po’ più cresciuto può essere un passatempo noioso. Per chi non è brasiliano, può apparire strano. E per chi non ama i videogiochi, del tutto alieno. Altrimenti, è un ottimo sistema per chi vuole imparare la caccia nella foresta amazzonica.