La nuova vita dello Sporting Locri: due donne ai vertici, ma non tutti gradiscono

La squadra di calcio a 5 femminile era finita sui giornali per le minacce ricevute dall’ex presidente. Il nuovo proprietario è Vittorio Zadotti, che ha rivoltato come un calzino la società. Non senza problemi

«È ora di chiudere questo Sporting Locri. Andate via!», c’era scritto in un biglietto. La squadra di calcio a cinque femminile, che milita in serie A, era finita sulle prime pagine dei giornali a fine 2015 per le intimidazioni ricevute dall’ex presidente della società, Ferdinando Armeni. Nei titoli si era subito parlato di minacce della ‘ndrangheta, ma né la procura né le forze dell’ordine hanno mai confermato la pista mafiosa. Dopo le dimissioni del presidente della squadra, in Calabria era pure sceso il gotha del calcio nazionale con il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio in testa. Intanto, mentre le indagini proseguono, a Locri è arrivato un nuovo proprietario, Vittorio Zadotti, che ha rilevato la società a metà gennaio insieme a una cordata di altri quattro imprenditori. E la squadra sta vivendo la sua seconda vita, non senza qualche problema.

Zadotti, di nascita romana e di origini calabresi, ha una lunga storia di manager tra calcio, rifiuti e call center. A gennaio «il sindaco di Locri mi ha chiesto di rilevare la squadra, e io l’ha fatto», racconta. E al vertice del team ha messo due donne: Valentina De Leo, che già si occupava della squadra giovanile della società, è il nuovo direttore sportivo; a Margherita Catanzariti, scrittrice, è stata affidata invece la comunicazione. La cosa, a quanto pare, non è piaciuta in paese.

«Sui social e sul sito della squadra sono subito partite accuse sessiste», racconta Zadotti. E quello che prima era il sito web ufficiale della squadra – sportinglocri.com – è diventato ormai il campo di battaglia tra il presidente e l’ex webmaster, Rocco Panetta. Il sito, dove dopo le minacce ricevute da Armeni era apparsa una pagina bianca con su scritto “Chiuso per dignità”, è stato trasformato in una sorta di blog. Panetta sostiene si essere proprietario del dominio, dove sono comparse delle vignette in cui De Leo e Catanzariti sono rappresentate come aiutanti del presidente, ammettendo di non capire nulla di calcio. «La scelta di mettere due donne ai vertici è stata detonante per una città come Locri», dice Zadotti. «Le due dirigenti fanno fatica anche a chiudere gli accordi perché non vengono prese sul serio».

Zadotti ha nominato due donne al vertice della società, ma cosa non sembra essere piaciuta in Paese. Sul vecchio sito della squadra sono apparse vignette che prendono in giro le due dirigenti

Una volta presa in mano la società, Zadotti ha rivoltato come un calzino l’assetto societario. Ha esonerato e sostituito l’allenatore spagnolo Luis Fernando Lapuente, che era anche procuratore delle tre giocatrici spagnole della squadra, e ha messo la sua impronta sulla società. «Prima la squadra si reggeva soprattutto su fondi destinati ad attività sociali e iniziative antimafia», racconta l’imprenditore. «Ma dove c’è il sociale c’è la politica, e io sto cercando di riportare tutto allo sport, che pure ha un ruolo sociale».

Quando è arrivato alla presidenza, l’imprenditore di origini calabresi ha trovato in cassa «i soldi per concludere la prima metà del campionato», racconta. Lui ha messo 20mila euro, e altri 20mila li ha raccolti tra le quattro società calabresi che lo hanno seguito (Formamentis di Pino Melara e Valentino Villecco, il call center Call & Call di Umberto Costamagna, Ristorart Grandi Eventi di Nicola Capogreco e la Stocco & Stocco del vicepresidente del Consiglio Francesco D’Agostino). Mentre il noto caffè Guglielmo di Catanzaro, con molta probabilità, sarà lo sponsor per il prossimo anno.

Dopo le dimissioni dell’ex presidente Armeni, anche il suo entourage lo ha seguito. Zadotti ha sostituito le vecchie figure e ha nominato anche un preparatore atletico e una nutrizionista. «Il problema è che il vecchio gruppo che prima ruotava attorno alla squadra non riesce a staccarsene», dice.

Quello che il nuovo presidente non ha toccato è stata la squadra. «Le minacce hanno influito sulle prime partite. Le ragazze di certo ne hanno risentito», racconta. «Ora le cose vanno meglio e il gruppo si è ricompattato». Tra le dieci migliori giocatrici del campionato italiano di calcio a cinque femminile (escluse le straniere), cinque sono calabresi. «A fine campionato, se sostituiremo qualcuno lo faremo di sicuro con giocatrici calabresi», assicura Zadotti. Ora servono altri 20mila euro per arrivare all’ultima partita. «Li trovereamo», dice, «speriamo solo di riuscire a coinvolgere la popolazione nel nuovo corso della squadra».

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