La ragione principale dietro l’acquisizione di Sharp – il gigante dell’elettronica – da parte di Foxconn è che il fornitore di iPhone desidera cominciare a produrre schermi di alto livello per smartphone, più precisamente i diodi luminosi che verranno equipaggiati all’interno della prossima generazione di dispositivi Apple.
Vi è però una seconda ragione dietro l’accordo da $3.5 miliardi: Foxconn, in precedenza conosciuta nell’occidente per l’elevato numero di suicidi all’interno dell’azienda e l’inquinamento dell’acqua, vuole diventare un leader nella rivoluzione energetica della Cina.
Sharp produce pannelli solari dal 1959, e nei primi anni del 2000 era il più grande produttore di questa industria volatile. Da allora è stata eclissata dai rivali cinesi, e solo nel quarto quadrimestre del 2015 la sua unità dedicata alle soluzioni energetiche ha perso $45 milioni. Non è del tutto chiaro che ne sarà dell’impresa solare di Sharp sotto il controllo di Foxconn.
Foxconn, in precedenza conosciuta nell’occidente per l’elevato numero di suicidi all’interno dell’azienda e l’inquinamento dell’acqua, vuole diventare un leader nella rivoluzione energetica della Cina
Erano anni, però, che la società si dilettava nelle tecnologi legate al settore energetico, come dispositivi per la gestione dei consumi e sistemi di accumulo dell’energia. È inoltre chiaro che l’enigmatico CEO di Foxconn, Terry Gou, intende potenziare il business della società nel settore energetico – sia per quanto riguarda la fornitura di energie rinnovabili per le sue stesse operazioni, che lo sviluppo di progetti solari oltreoceano.