“Ognuno deve fare del suo meglio” è una frase che, in italiano, scorre senza problemi né incidenti. Il “meglio” deve essere fatto da “ognuno”, secondo le “sue” possibilità. Nessuna difficoltà: “ognuno”, il soggetto, è singolare. E il “meglio” è “suo”, cioè riferito a “ognuno”, ma concordato con “meglio”, che è maschile. E allora è maschile anche “suo”. Tutto questo per dire che in Italia si parla in modo più sereno rispetto a quanto accade nei Paesi anglosassoni.
I poveri inglesi/americani si trovano a dover maneggiare una lingua balzana, in cui i pronomi personali sono riferiti alla persona e al suo genere. “Suo” cambia se è riferito a un uomo o a una donna, cioè diventa “his” oppure “her”. La cosa, che potrebbe apparire elementare, diventa un dramma in una cultura ossessionata dal politically correct, soprattutto quando ci si trova a dover formulare frasi riferiti a gruppi di persone di entrambi i generi. Per capirsi: “Everyone should do his best”. Ma come: perché “his”? E le donne? Il sessismo strisciante nella lingua (da decenni nel mirino degli strali del pensiero femminista) emerge anche qui. Come si può fare?
Secondo questo attento video del Merriam Webster, il mondo anglosassone cerca di armonizzare i due problemi in vari modi. Il più semplice, è “his or her”. “Everyone should do his or her best”, che se venisse approfondito, diventerebbe “Everyone should do his or her best in whatever situations he or she finds himself or herself in”. Ridicolo. Ma ce n’è un altro che, all’apparenza assurdo, può sbloccare la situazione, più o meno come un decreto del governo: l’uso di “their”.
Come funziona? Semplice: “Everyone should do his best” diventa “Everyone should do their best”. Uno scarto improvviso, un salto grammaticale, un’acrobazia concettuale. Everyone, sebbene sia maschile e sia – soprattutto – singolare, è riferito, in realtà, a un concetto plurale (ma chi l’ha detto, poi?). Insomma, “Everyone” vuol dire “Tutti”, per cui ad sensum andrà usato un plurale. Their, anziché i più ovvi “his” o “her” o “his or her”. E così, sacrificando la logica, viene salvata la capra della parità insieme al cavolo della praticità.