Il drone che tira di spada

Un video mostra uno spadaccino che si mette alla prova con un drone volante. Per ora riesce a sfuggire i colpi, ma un giorno, chissà, potrà anche rispodere

Nei film succede già da anni, ma la realtà – come è noto – ci mette sempre un po’ a recuperare le idee del cinema. I ricercatori della Stanford University, impegnati nella progettazione (e realizzazione) di droni sempre più agili, in grado di sfuggire agli urti e agli imprevisti, sono arrivati a buoni risultati. Lo sviluppo di un sistema per evitare gli ostacoli è formato da due elementi: una telecamera installata su un drone e un computer che riceve le immagini e le processa all’istante, inviando a sua volta istruzioni su come reagire a ciò che si trova di fronte.

In questo filmato di Popular Science si vede uno degli esercizi messi in piedi per “allenare” il drone, cioè il software incaricato di registrare le risposte da dare al drone e, soprattutto, “memorizzarle”. È per questo che si parla di una tecnologia che impara dall’esperienza. Il drone sarà sempre più veloce e preparato, in grado di rispondere e addirittura prevedere le mosse dello spadaccino. Quello che avviene a livello intellettuale negli scacchi (e anche nel go) si può tradurre senza problemi anche nel mondo dei movimenti, dell’agilità, dei droni. Con tutte le conseguenze del caso. Lo spadaccino affonda, e il drone si sottrae.

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Le ricerche sono ancora in progress, ma un paper che le documenta è già uscito. Questo. È solo un inizio, per quanto possa sembrare già impressionante visti i risultati. Di qui a pochi anni, chissà, forse il drone potrà anche rispondere con un braccio meccanico e una spada laser. E allora saranno guai.

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