È più o meno dai tempi di Pitagora (e, di sicuro, anche prima) che si è visto un legame profondo tra la musica e la matematica. Il fatto che certi accordi – o meglio, certi suoni – coincidessero con alcuni rapporti matematici era considerato fondamentale. Il fenomeno era osservabile soprattutto nel momento in cui venivano accordati gli strumenti. Secondo Pitagora il movimento delle stelle e dei pianeti era regolato secondo un’armonia celeste, sia musicale che matematica.
Gli autori di questo video, realizzato da Natalya St. Clair, vanno oltre: cercano i rapporti matematici sottostanti alla musica del musicista tedesco Ludwig van Beethoven. Incuriositi da un fatto piuttosto noto, cioè che il compositore fosse stato, per gran parte della sua vita, sordo, ne approfittano per illustrare le visioni geometriche ricavabili dagli incroci dei suoni. Un esempio per tutti, il primo tempo della Sonata al Chiaro di Luna e i suoi arpeggi.
Il video si dedica allo studio dei rapporti “matematici” degli accordi, sollevando la questione essenziale, cioè che esistono alcune combinazioni di suoni che sono percepite come gradevoli e altre che, invece, danno fastidio all’orecchio. La spiegazione per cui questo accade affonda, come già pensava Pitagora, nel mistero.