Spesso si ha la sensazione che i video dei candidati alle elezioni, soprattutto in America, siano tutti uguali. Non è una sensazione: è proprio così. Lo schema è sempre lo stesso, ripetuto in poche variazioni. Si comincia con vari primi piani del candidato, che si presenta. Poi scorrono le sue immagini in mezzo a persone care, in cui lo si vede fare cose generiche (stringere mani, leggere cose, accompagnarsi a persone), fino a una carrellata di immagini varie che raccontano un mondo più immaginario che altro: operai che sorridono, persone vestite in abiti da lavoro, gente di ogni età e razza – con l’implicita affermazione che stanno con il candidato, lo sostengono. Tanti, e vari, per far sì che chiunque si possa immedesimare con uno di loro.
È lo spirito di questo video, This is a Generic Presidential Campaign, creato da Dissolve, che mostra un non-candidato recitare in un non-video di promozione, e spiega in poche parole qual è la funzione delle singole immagini scelte, mette in mostra la loro vaghezza allusoria, e deride quelle che, ormai, sono diventate solo forme varie di cliché.
Una visione interessante, soprattutto per gli italiani, che invece conoscono, da parte della loro classe politica, un’offerta sempre originale. Chi mai in America, ad esempio, avrebbe potuto fare questo?