Quando si parla di censura nel cinema sono solo due le parole da tenere a mente: codice Hays. È la lista severa di regole precise dettate dalla Motion Picture Association of America per rispettare la moralità nei film prodotti negli Usa. Il suo autore, che ha anche donato il nome, fu il politico Will H. Hays, direttore generale delle Poste statunitensi dal 1921 al 1922.
Un film non poteva, secondo il codice, mostrare scene “moralmente inaccettabili”, per non turbare né condizionare gli spettatori. Serviva a educare il pubblico ed era, al tempo stesso, un segno di considerazione per il potere del cinema. Gli americani non potevano vedere opere in cui vincesse il male, né in cui venisse presa in giro la legge e i suoi rappresentanti. Era proibita ogni forma di nudo, bandito qualsiasi atto sessuale, esclusa la droga. Niente parolacce, non si potevano rappresentare né parti né relazioni di adulterio, e neppure quelle tra persone di razze diverse.
Era molto difficile per i produttori, gli sceneggiatori e i registi superare le regole di condotta sancite dal codice Hays. Il bacio, per esempio, doveva avere una durata breve, anche quando era molto passionale. Non poteva durare oltre tre metri di pellicola, cioè pochi secondi. Fu aggrappandosi a questo cavillo che Alfred Hitchcock riuscì ad aggirare il codice nel film Notorious, nel 1946: i due protagonisti, Cary Grant e Ingrid Bergman alternarono brevi baci a conversazioni, a effusioni di altro tipo (mordicchiandosi le orecchie, ad esempio) e lunghi sguardi. Fu un’unica lunga scena di bacio, ma di bacio interrotto. I controllori non poterono obiettare, Hitchcock ebbe la meglio e gli spettatori videro la scena intera.