E gli scienziati scoprono la data di una poesia antica grazie alle stelle

È la famosa "Poesia di Mezzanotte" di Saffo. Secondo gli astronomi americani racconta una situazione avvenuta tra il 25 gennaio 570 e il 31 marzo dello stesso anno

Come nelle migliori occasioni, cominciamo con un po’ di bellezza, cioè una poesia:

Δέδυκε μεν ἀ σελάννα
καὶ Πληΐαδεσ, μέσαι δὲ
νύκτεσ πάρα δ᾽ ἔρχετ᾽ ὤρα,
ἔγω δὲ μόνα κατεύδω

Tramontata è la Luna
e le Pleiadi, ed è a metà
la notte; il tempo già è passato
e io nel letto sono sola

È, secondo le fonti, opera della poetessa greca Saffo. Oltre a essere bellissima, adesso, grazie alle posizioni indicate nel testo, si può anche stabilire l’anno in cui fu composta. Ne sono convinti gli astronomi Manfred Cuntz e Levent Gurdemi, dell’Università del Texas, insieme a Martin George del National Astronomical Research della Thailandia.

Con ogni probabilità, rivelano le fonti, la poetessa è morta intorno al 570 a.C. E, sempre secondo alcuni compilatori successivi, la poesia sarebbe stata composta in inverno. Il quadro di riferimento è questo. Visto che la poetessa viveva a Lesbo, si ha anche un’indicazione del punto di vista sullo spazio di cui disponeva. E, intrecciando i dati si arriva ad alcune conclusioni.

“Abbiamo indentificato l’ultima data in cui sarebbero state visibili le Pleiadi da Lesbo durante la notte, proprio nel 570”. Poi, “abbiamo stabilito cosa si intendesse per tramontare. Cioè appena si avvicinano all’orizzonte. E allora, se Alcione (la pleiade più brillante) diventa troppo opaca quando si raggiunge i tre gradi sopra l’orizzonte, abbiamo la risposta”. Ed è questa: il poema è stato scritto tra il 25 gennaio e il 31 marzo.

Certo, potrebbe essere tutta un’invenzione. Potrebbe rifarsi a un ricordo, o a una lettura delle stelle più simbolica che descrittiva. Tutte questioni che sfuggono agli attenti astronomi. Del resto, a loro importa poco di queste cose: volevano promuovere il loro nuovo sistema di datazione attraverso la posizione delle stelle.

Poi chissà come sarà stata quella notte, davvero. Se c’era vento, se c’erano nuvole. Avrebbe potuto essere una notte come tante altre, uguale a mille altre. Solo che una donna, su un’isola greca, in quel buio si sentiva sola. E lo ha raccontato.

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