In ogni sistema economico ben funzionante il risparmio di una parte della popolazione, i creditori, fluisce senza ostacoli verso un’altra parte, i debitori, che prendono queste risorse in prestito. I primi hanno risorse, magari nessuna idea imprenditoriale (sono tipicamente più anziani e vogliono semplicemente godersi la pensione), e sono prudenti; i secondi sono più giovani, hanno buone idee (ad esempio, aprire un’impresa innovativa), ma non hanno le risorse per realizzarle. Il sistema finanziario ha precisamente lo scopo di veicolare nel modo più efficiente le risorse dai creditori ai debitori. Di trasformare, con il minimo delle frizioni, e nell’interesse di tutti, risparmi in investimenti.
E’ tornata di moda nelle cronache recenti l’idea di stigmatizzare la Germania perché “paese che risparmia troppo”. Secondo molti, la tendenza della Germania all’eccesso di risparmio sarebbe la causa della persistente crisi della zona Euro. Questa mera prospettiva, se non è inquadrata in modo corretto, è fatalmente distorta.
E’ tornata di moda nelle cronache recenti l’idea di stigmatizzare la Germania perché “paese che risparmia troppo”. Questa mera prospettiva, se non è inquadrata in modo corretto, è fatalmente distorta
La presunta tendenza della Germania a risparmiare troppo può risultare da due componenti, tra loro molto diverse. La prima è un eccesso di risparmio di tipo “precauzionale”. La seconda, una mere componente “strutturale”. La componente di risparmio precauzionale è certamente problematica, e va contrastata da corrette politiche, sia monetarie (proprio ciò che la Bce sta cercando di fare), che fiscali. Questa componente è problematica, però, nella misura in cui rifletta aspettative pessimistiche di crescita e/o un rialzo dell’avversione al rischio.
La conseguenza è un persistente calo della domanda aggregata (consumi e, soprattutto, investimenti), e dell’attività economica in generale. Si noti, però, che la componente precauzionale non è oggi solo tipica della Germania, ma di diverse economie della zona Euro, Italia in primis. Difficile quindi puntare il dito sulla Germania per questo motivo. La seconda componente che può spiegare il presunto eccesso di risparmio della Germania, quella naturale, è di tipo completamente diverso. Riflette fattori reali di fondo dell’economia tedesca: le preferenze della popolazione e/o il profilo demografico (i tedeschi, come gli italiani per altro, invecchiano sempre di più).I risparmi di una coppia di anziani di Amburgo possono, anzi dovrebbero, alimentare la crescita della Calabria, finanziando progetti e formazione di nuove imprese. Il punto chiave però è: chi è disposto a prestare i propri soldi per nuove attività imprenditoriali in Calabria?
L’idea di stigmatizzare la Germania perchè paese risparmiatore, quindi, ha poco senso economico. Il vero problema è invece un altro, e chiama in causa tutta la zona Euro: quello di fare un buon uso di questi risparmi. Ciò richiede rendere i mercati dei capitali sufficientemente efficienti da permettere che i risparmi dei tedeschi fluiscano verso gli impieghi che finanzino la crescita nelle aree dell’Europa dove questa langue di più. In questa prospettiva, gli “eccessivi” risparmi dei tedeschi sono in realtà da vedere come una risorsa potenzialmente straordinaria, che va però indirizzata in modo corretto verso impieghi produttivi: è questo il ruolo di mercati dei capitali integrati ed efficienti, e ancora così deficitari in Europa.
In linea di principio, in un’area economica ben funzionante, i risparmi di una coppia di anziani di Amburgo possono, anzi dovrebbero, alimentare la crescita della Calabria, finanziando progetti e formazione di nuove imprese. Il punto chiave però è: chi è disposto a prestare i propri soldi per nuove attività imprenditoriali in Calabria? E’ quindi la Germania, con il suo presunto eccesso di risparmio, ad essere il problema; o piuttosto la Calabria, dove istituzioni deboli, mancanza di infrastrutture, e diritti di proprietà indeboliti, scoraggiano fortemente l’impiego di capitali?