This One’s for You, la canzone ufficiale degli Europei, è orribile

Nessuna stroncatura sarà mai sufficiente per arginare un fenomeno ormai incontrollato: la diffusione del tamarro nel mondo del calcio. E Guetta è la giusta colonna sonora

È senza dubbio meglio dell’ultimo album dei Radiohead. Questo almeno diranno gli improvvisati critici musicali italiani, colti negli ultimi tempi – chissà perché – da una pulsione iconoclasta e impunita. E invece secondo noi di LinkPop la canzone ufficiale dei campionati europei di calcio non solo è peggio di A Moon Shaped Pool (com’è ovvio), ma rappresenta un passo indietro anche a Euro 2012, quando la povera prestazione di Oceana in Endless Summer aveva rovinato l’estate a tutti (e qui c’è anche una critica puntuta fatta in quel periodo).

Stavolta l’ingrato compito è toccato alla coppia David Guetta-Zara Larsson, il primo in rappresentanza della Francia, che nonostante le lacune nella sicurezza dimostrate nel 2015 si troverà a ospitare gli Europei, la seconda invece in rappresentanza della Svezia, che al calcio non ha mai contribuito più di tanto (se si esclude il contributo di Ibrahimovic, che è tanto svedese quanto il suo cognome). Il risultato dell’infausta unione è stato questo. Ora è ufficiale:

 https://www.youtube.com/embed/octhRx3psJU/?rel=0&enablejsapi=1&autoplay=0&hl=it-IT 

Il testo è la solita nenia per adolescenti alfa (It’s full of winners, we’re breaking new ground, per capirsi), la musica, anche se piacevole, è una mezza tamarrata, ed è proprio questo il problema: il calcio è sempre più tamarro. I soliti critici diranno: “ormai un dato di fatto da almeno 10 anni”, certo, vero, bravi. Dai tatuaggi tribali alle avventure con le “veline”, comprese certe pettinature imbarazzanti, il livello di sobrietà del giocatore è senza dubbio più vicino a Trump che a Monti. E a questo fenomeno di imbarbarimento si accompagna una caduta della qualità della musica: da Shakira nel 2010 (che era ancora accettabile) si è passati a Oceana (il cui ultimo album era atteso nel 2014, poi nel 2015, adesso forse non lo aspetta più nessuno), poi a Pitbull (che, non dimentichiamolo, prima di dedicarsi alla musica faceva il trafficante di droga) e adesso a David Guetta. Di questo passo, quando si tornerà a giocare in Italia (si spera, mai), l’inno ufficiale toccherà a Gigi D’Alessio. E sarà troppo tardi.

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