Di solito si parla di Turchia per attaccare il presidente Erdoğan, per criticare l’atteggiamento nei confronti dei rifugiati e per stigmatizzare la battaglia continua contro la minoranza curda del Paese. Stavolta verrà fatto per criticare un’altra stranezza di quel Paese: l’abitudine di affondare gli aerei per creare nuove barriere coralline.
Lo hanno fatto nel mar Egeo, nei pressi di Kuşadasi, vicino a Efeso. Un Airbus A300 è stato fatto affondare pian piano (ci ha messo circa due ore e mezza), fino a 20 metri di profondità. Una manovra voluta dal resort vicino, che trova l’idea geniale: con il tempo si svilupperà una barriera, con pesci e creature acquatiche, in grado di attirare migliaia di turisti. Si spera almeno 250mila. Il tutto in combinazione con il sito archeologico sulla costa.
Potrebbe sembrare un’idea originale, ma non lo è. Lo hanno già fatto. Come fa notare il Daily Sabah, era già successo nella zona sud di Antalya, a Kaş e a Kemer nel 2009. Tre aeroplanini erano stati affondare allo stesso modo per creare la base per nuove barriere coralline.