L’amore fa impazzire. Oppure la pazzia fa innamorare. Delle due cose, non si distinguono sempre cause ed effetti, ma il risultato è sempre una sorta di delirio, di proiezioni, di sceneggiature mentali di sogni e bisogni. È, più o meno, il tema portante di questo breve film Let’s Not Panic, che inventa una storia di amore non corrisposto tra una paziente e il suo terapista in uno scenario non sempre frequente: la fine del mondo vicina a causa dell’impatto con un asteroide.
Il film, diretto da Heather Jack, intreccia il tema della follia e del transfert attraverso l’idealizzazione di un partner, lo psicologo, che da medico curante diventa, nei sogni della paziente, un combattente eroico. Il suo ruolo di salvatore viene trasfigurato in un sogno che, quando viene raccontato dalla donna, suona più come una proposta. Ma la vita reale, si sa, ha altre regole: professionali, deontologiche, sociali. E cosa succederebbe, allora, se un cataclisma di portata planetaria le mettesse tutte in discussione?
È l’avvio della seconda parte del film, tutto giocato sull’imminente fine del mondo. L’importante, suggerisce il titolo, è non lasciarsi prendere dal panico.