Europei: nemmeno Goldman Sachs metterebbe un soldo sugli azzurri

Nessuna buona previsione per gli azzurri. Oltre ai bookmaker, anche quelli di Goldman non ci credono per nulla. Vincerà la Francia grazie al fattore campo, con cui supera la Germania

Di buono c’è che l’Italia, almeno, passerebbe il girone. Poi solo brutte notizie: Europeo alla Francia, dopo una finale con la Spagna e una semifinale con la Germania – che, per miracolo, eliminerebbe. Noi verremmo fermati subito dal Portogallo agli ottavi, ma saremmo vendicati, subito dopo, dagli inglesi (sempre che, nel frattempo, abbiano deciso di restare in Europa). Sono le previsioni per il campionato di calcio europeo elaborate dalle menti finissime di Goldman Sachs, la banca d’affari che, tra le varie sfide impossibili portate a termine, è riuscita a infilare la Grecia nell’euro.

Stavolta si occupano di calcio. Si divertono a fare delle previsioni che, mettendo le mani avanti, considerano “perlopiù probabili”, ma nemmeno “probabili”. Non c’è da scommetterci, insomma. E se ci fosse – Vegas permettendo – un prospetto con analisi sui rischi, il rosso sarebbe abbondante. Calcolando il potenziale delle squadre, a sua volta basato sui risultati precedenti (errore. È per questo che l’Italia, nei Mondiali del 2014, era ancora abbastanza quotata: era tutta rendita per un miracolo, quello del 2006, che ora è abbastanza esaurita) e su fattori esterni imponderabili, come il fattore-campo, la Francia è ben messa. Calcolando tutto questo, la percentuale per i bleues è del 23,1%. I tedeschi al 19,9%. La Spagna, ben lontana, è al 13,6%. Noi azzurri all’1,5%, e non è neanche poco.

Uno sport come questo però ha “il fascino dell’imprevedibilità”, tengono a sottolineare. Per questo non avevano immaginato un collasso così repentino per Italia e Spagna nel 2014 e nemmeno la sconfitta atroce del Brasile contro la Germania. Ma la palla è rotonda, le analisi del dopo sono sempre le migliori, e le previsioni del prima si rivelano giuste in pochissimi casi. Altrimenti non sarebbe così difficile vincere con le scommesse.

A questo proposito, le analisi di Goldman Sachs non sono distanti da quelle dei ben più esperti bookmaker, e si discostano solo in alcuni casi più evidenti. Ad esempio, con l’Italia: la banca d’affari è molto più severa e ci regala poche speranze. I professionisti della scommessa, invece, ci credono un po’ di più. Entrambi maneggiano soldi, ma sono tutti di altri, per cui gli scrupoli morali sono identici. Resta da vedere, visto che la palla è appunto rotonda, cosa faranno, in campo, i nostri giocatori. Loro quando giocano, giocano solo a calcio. Si spera.