Occident Ex-PressFuori dalla giunta, dentro come city manager? L’incognita De Cesaris

Il ruolo dell'ex vicesindaco sulle nomine di Sala nella nuova giunta di Milano: Maran all'urbanistica, Guaineri al Turismo e quello della renziana Scavuzzo vicesindaco: tutta farina di Ada Lucia De Cesaris. Sarà lei il nuovo city manager di Palazzo Marino?

Potremmo chiamarla “la donna che non c’era”, parafrasando i fratelli Coen. Scorrendo i nomi della nuova giunta di Beppe Sala manca solo il suo, quello di Ada Lucia De Cesaris. Le sue generalità non compaiono – ancora da nessuna parte. Eppure c’è chi è disposto a scommettere che sentiremo presto riparlare di lei. Perché se è vero che la squadra di Beppe Sala in giunta è al completo, l’ex vicesindaco e assessore all’urbanistica, potrebbe avere più di qualche possibilità di rientrare in partita. Ad esempio, come city manager della città.

Un ritorno in grade stile per una che a Palazzo Marino, raccontano, pesava quanto se non più del Sindaco. E che da Palazzo Marino ne era uscita piuttosto malconcia. Dimissionaria e arrabbiata perché Pisapia non aveva fatto nulla per trattenerla, nel luglio del 2015. Dopo quella vicenda, nonostante il caldo, furono mesi del grande freddo: ce la si ricorda la De Cesaris che presenzia ad eventi benefici, per esempio alle piramidi di Expo Gate, una sera di settembre, con i carcerati di Bollate che leggono le loro poesie sul cibo. Gli ex colleghi l’avvicinano e le chiedono come sta: «Sto meglio senza la politica, mi piace fare l’avvocato» dice. E loro le rispondono: «Si vede che sei più rilassata in faccia». Qualcun altro le fa notare anche un’abbronzatura da invidia.

C’è chi è disposto a scommettere che sentiremo presto riparlare di lei: l’ex vicesindaco e assessore all’urbanistica, potrebbe avere più di qualche possibilità di rientrare in partita. Ad esempio, come city manager della città

Ma l’abbronzatura e la faccia rilassata non bastano. E De Cesaris torna alla carica a inizio 2016. È lei che di fronte a un caffè suggella l’alleanza di ferro con Beppe Sala. Ed è lei che orchestra l’operazione Elfo Puccini, quando il 7 gennaio l’ex amministratore delegato di Expo si prende, sul palco del teatro milanese, gli endorsment di quasi tutti gli assessori in carica, inclusi quelli che all’ultima tornata non hanno trovato spazio, come Chiara Bisconti o Franco D’Alfonso. Ed è in quel momento che si capisce come Majorino e Francesca Balzani hanno poche chance di vincere le primarie. Il suo discorso quella sera è appassionato, rotto dal magone quando parla degli scali ferroviari, e suona molto come un passaggio di consegne con Mr. Expo. Alla fine del discorso, mentre la platea applaude, i due si abbracciano. E le voci cominciano a rincorrersi. «Possibile vicesindaco?», si domandano in molti. Del resto, è Sala stesso a rincarare la dose, sostenendo di volere a tutti i costi una donna sulla seconda poltrona di Palazzo Marino.

Ieri la donna è arrivata, in effetti. Ma non è la De Cesaris. Si chiama Anna Scavuzzo, quinta per preferenze fra i dem con 2.216 voti, laureata in Fisica e renziana della prima ora; ex boy scout (come il premier), residente a Lambrate e pasionaria dei Balcani, tanto da aver dedicato a quella porzione di mondo il suo libro Sarajevo, scritto a quattro mani con Silvia Maraone. Una sconfitta dell’avvocato? Non sembra. Nel centrosinistra milanese più d’uno è convinto che la nomina a vicesindaco della Scavuzzo sia un’idea della De Cesaris. Come del resto il passaggio di Maran a un assessorato da peso massimo come quello all’urbanistica e la nomina di Roberta Guaineri a turismo e sport. E ci sta, visto che è lei ad aver coordinato la Lista Sala, di cui faceva parte anche Cristina Tajani, che oltre alle attività produttive si è presa pure una delega pesante come quella al commercio.

Nel centrosinistra milanese più d’uno è convinto che la nomina a vicesindaco della Scavuzzo sia un’idea della De Cesaris. Come del resto il passaggio di Maran a un assessorato da peso massimo come quello all’urbanistica e la nomina di Roberta Guaineri a turismo e sport

Chi la conosce, esclude che quello della De Cesaris sia stato un passo indietro. Più probabile che abbia in mente altro, per sé. Magari proprio l’incarico di city manager della nuova Milano, in una specie di passaggio di consegne incrociato tra lei e Sala. Il city manager che diventa sindaco. La sindaco-ombra della giunta Pisapia che diventa city manager. La voce circola. E chi ne parla, ne parla come di una buona idea. Il nuovo sindaco, manager e decisionista, potrebbe avere bisogno di qualcuno che sappia rispondergli “No”, quando necessario, e che non gli sia debitore. Perché tra giovani, donne e outsider, la neonata giunta Sala forse manca un po’ di personalità. E lei, la De Cesaris, modestamente ne ha.

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