La rivoluzione tecnologica ha fatto un’altra vittima: il mondo degli sceneggiatori. È arrivato anche per loro il momento di fare i conti con le macchine, e l’intelligenza artificiale ha fatto giustizia. Sunspring è il primo film sci-fi scritto e sceneggiato dall’inizio alla fine da un programma di Intelligenza Artificiale. Ha fatto il suo bravo allenamento studiando altre scenggiature (Blade Runner e Cowboys & Aliens, per capirsi) e ha imparato il mestiere.
Il padre della “macchina” è il filmmaker Oscar Sharp, insieme all’informatico Ross Goodwin. Hanno inventato, in un anno, un network neuronale chiamato Benjamin (il nome se lo è dato da solo). È in grado di studiare, memorizzare script e copioni e, soprattutto, di crearne di nuovi. È bastato poco: un’ideuzza (un futuro distopico fatto di masse di disoccupati che, per guadagnarsi da vivere, donano il sangue – forse nel numero ci saranno gli stessi sceneggiatori?) e poche linee di dialogo. Dopodiché la macchina ha fatto tutto da sola. Ed è uscito questo:
Piace? No? È normale. È tutto senza senso, surreale e un po’ noioso. Ma se ci si mette un po’ di interpretazione umana di attori di buon livello, può perfino sembrare una cosa normale.