È durata circa 315 anni, ha riguardato almeno dieci milioni di esseri umani e ha richiesto oltre 20mila viaggi in mare. Le rotte della schiavitù, dal continente africano a quello americano (sia Nord che Sud), possono sembrare infinite. Ma il fenomeno, di immensa portata (rimasto in sordina fino agli anni ’70 del novecento) è riassumibile in questa animazione di due minuti.
La ha realizzata il team di Slate, che sulla questione schiavitù ha deciso di creare un corso di livello universitario, fatto di lezioni, video e materiali di ogni genere. Questo è uno dei tanti contributi animati.
Ogni punto che si vede nel video corrisponde a un viaggio: più è grande, e maggiore era il carico di neri. Come si può vedere, da un inizio piuttosto timido, le rotte cominciano a diventare frequentissime verso il 1700, concentrandosi in particolare in Brasile e nei Caraibi.
Gli Stati Uniti, al contrario di quanto sarebbero disposti a pensare gli statunitensi stessi, sono stati una destinazione marginale per tutto quel periodo. Di tutti i 10 milioni di africani fatti schiavi, solo 388.747 sono arrivati là. Meno del 4%. Nell’America centrale (ispanica9 erano 1,3 milioni, mentre ben quattro milioni furono portati nelle colonie caraibiche di Gran Bretagna, Francia, Olanda e Danimarca.
Il traffico, del resto, era in gran parte nelle mani di portoghesi e di spagnoli. Poi, verso il 1700, entrano in gioco anche inglesi, francesi e olandesi. E gli Usa arrivano solo verso la fine.