Il toto esami stavolta ci aveva azzeccato, almeno per tre delle tracce della prima prova dell’esame di maturità. Quella uguale per tutti, che coinvolge mezzo milione di studenti. C’è Umberto Eco per l’analisi del testo, con un brano tratto da Sulla Letteratura. C’è il tema storico sul primo voto delle donne nel 1946, che manco a farlo apposta casca a fagiolo nei giorni della vittoria di due donne sindaco. E c’è pure il tema di attualità sul concetto di “confine”, partendo da una citazione di Piero Zanini, che rientra nel macro argomento dell’immigrazione.
«In base ai nostri sondaggi, Eco era tra i più attesi dai ragazzi, lo aveva previsto da uno studente su quattro», dice Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net. «E anche il suffraggio universale e l’immigrazione erano previsti». Resta un dubbio, però: «Eco è morto il 19 febbraio. Di solito le tracce vengono preparate dal Miur intorno a fine anno, per poi essere testate e verificate nei mesi successivi. Insomma, c’è bisogno di tempo. Quindi non si capisce se la traccia su di lui fosse stata già pensata prima della sua morte, o se c’è stato un intervento successivo nelle tracce per celebrare la scomparsa». Certo, con il plico telematico le procedure si sono un po’ dilatate rispetto all’era della carta. Ma già 45 giorni prima della maturità il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini aveva dichiarato di aver scelto le tracce. «D’altronde non sarebbe la prima volta che si sceglie per l’analisi il testo di un autore vivente: è già successo con Magris», dice Grassucci. Il nome di Eco comunque circolava da mesi nei forum degli studenti. E chi si è preparato sull’autore ha fatto bene. Anche se, come di consuetudine, «si sceglie un testo meno conosciuto di un autore molto conosciuto, ma le informazioni di contesto sono molto utili per svolgere la prova».
Per quanto riguarda il saggio breve, nel plico del 2016 i documenti allegati vanno da Vittorio Sgarbi a Robert Kennedy. Con quattro tematiche da svolgere: il rapporto tra padre e figlio in arte e letteratura; il valore del paesaggio; una riflessione sul Pil come strumento per misurare la società; e infine l’uomo e l’avventura nello spazio. «Sono tutte tematiche di grande attualità», dice Grassucci. «Che dimostrano come per prepararsi alla maturità non sia necessario solo studiare, studiare, studiare, ma anche informarsi su quello che accade intorno». Per quanto riguarda il valore del paesaggio, in particolare, «da tempo si dibatte di dissesto idrogeologico e di conservazione del patrimonio culturale: e infatti la tematica è inserita nel saggio a carattere storico-politico, non letterario. Si richiede una riflessione diversa». Non a caso, tra i testi a disposizione, c’è anche l’estratto di un discorso di Vittorio Sgarbi. «Una figura nuova, che nell’immaginario collettivo viene vista soprattutto come uomo da talk show».
Senza dimenticare il tema sullo spazio, collegato al successo di molti astronauti italiani, ospitati nei dibattiti pubblici e in televisione. Nella traccia si citano i viaggi intorno alla Terra di Samanta Cristoforetti e Umberto Guidoni. «In una ricerca recente che abbiamo svolto sui maturandi», racconta Grassucci, «è venuto fuori che per molti di quelli che sceglieranno una materia scientifica hanno avuto un ruolo importante le missioni degli astronauti italiani, oltre a figure di divulgazione come Piero e Alberto Angela». Il fatto di avere astronauti italiani impegnati nello spazio, insomma, appassiona i ragazzi e li avvicina alla scienza. Grazie anche alla forte presenza sui social network, attraverso i quali vengono condivise immagini e commenti sulla vita in orbita. «I nerd, insomma, sono i nuovi fighi», dice il direttore di Skuola.net. «La figura dello scienziato si sta riposizionando. Pensiamo anche al successo della serie tv The Big Bang Theory. Si è parlato molto di spazio di recente e i maturandi conoscono già le questioni legate alle vicende degli astronauti». Anche questa traccia, insomma, calzerebbe a pennello.
Storicamente, il 70% degli studenti svolge il saggio breve o l’articolo di giornale, grazie soprattutto ai documenti allegati che facilitano la scrittura. E gli studenti vengono addestrati dai docenti a scrivere qualcosa di diverso dal tema. Ma è necessario essere informati per non rischiare di scrivere il solito banale temino. «Non sono temi impossibili», conclude Grassucci, «ma lo studio sui libri da solo non basta. C’è una tendenza a introdurre pubblicazioni editoriali recenti nelle tracce. Si presuppone che i ragazzi si informino».