Non c’è niente di più pericoloso delle principesse della Disney. Il sospetto, diffuso più o meno in tutto il mondo, trova terreno fertile nei Paesi arabi. Le protagoniste dei cartoni animati, da Frozen alla Bella Addormentata, non costituirebbero affatto una visione “tranquilla” e “senza problemi”. Anzi: diffonderebbero modelli estetici ed etici pericolosi, in particolare promuovendo una cultura materialistica e interessata – vera mina per le radici culturali di Paesi che, per tradizione, tengono molto alla religione.
A confermare le preoccupazioni dei genitori arabi arriva anche uno studio americano: il modello proposto dalle eroine Disney, spiega la ricerca, sarebbe dannoso. Disincentiva l’iniziativa individuale, spinge le donne a non prendersi responsabilità e a evitare gesti di coraggio. E, in ultima analisi, le scoraggerebbe dallo studio delle discipline scientifiche. Troppe Cenerentole, troppo poche Montalcini.
Poco importa se, come sottolinea il sociologo arabo Mohammed Farid, “Anche nella cultura del mondo arabo è presente la figura della principessa. È un tratto comune”. Nella regione del Golfo, poi, l’idea della regalità ha ancora un certo peso “e la Disney, con le sue principesse belle, istruite e obbedienti, non fa altro che rinforzarlo”. Con una potenza di fuoco fatta di marketing e giocattoli che le Mille e una Notte, povere loro, non hanno più.
Ma il problemi non finiscono qui: le principesse Disney sono tutte troppo magre, “e rendono molto difficile superare eventuali problemi fisici delle ragazzine”. E, peggio ancora, “incidono sul loro immaginario in modo irreversibile. I giovani assorbono i valori di una cultura materialista”, spiega l’esperta di studi di genere Aisha Ibrahim Zayed Al Alì. Spiegato meglio, vuol dire che “le ragazzine cominciano, troppo presto e in misura eccessiva, a preoccuparsi del loro aspetto fisico: a come appaiono e a come si vestono”. Non è quello che serve alle società arabe, che invece hanno bisogno di donne “dottoresse, inventori, scrittrice, scienziate”.
Insomma, il malefico impero della Disney, vero e proprio grimaldello dell’imperialismo culturale americano, avrebbe mietuto altre vittime: le ragazze del mondo arabo. A suon di sirenette e principesse, sta forgiando una generazione nuova, più materialista ma anche più debole. Chissà se saranno davvero così.