«Non arretriamo sui diritti civili, l’Europa che vogliamo non è questa»

La lettera aperta dell’europarlamentare socialista Daniele Viotti al capogruppo S&D Gianni Pittella: «Ho deciso di non votare più rapporti, risoluzioni e atti che non prevederanno il pieno rispetto dei diritti umani. Anche quando l’indicazione del gruppo sarà diversa»

Caro Gianni,

scrivo a te come presidente del gruppo parlamentare dei Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo per informarti di una decisione che ho preso in seguito ai recenti fatti di politica internazionale. Ho deciso, infatti, di non votare più rapporti, risoluzioni e atti che non prevederanno il pieno rispetto dei diritti umani. Anche quando l’indicazione del gruppo sarà diversa. È ora che anche l’Europa prenda una posizione che sia chiara, seria e che si traduca in azioni concrete.

Sono consapevole del fatto che il nostro gruppo parlamentare abbia sempre prestato grande attenzione al tema dei diritti fondamentali. La tradizione socialista è da sempre tesa a una politica di piena uguaglianza. E abbiamo sempre tenuto la barra dritta. Ma so altrettanto bene che le ragioni ideali del nostro agire si scontrano spesso con la realpolitik. Spesso siamo chiamati a muoverci in spazi di contingenza, a confrontarci con le cosiddette “ragioni di stato”.

Ed è proprio per questo, caro Gianni, che non ho più intenzione di cedere di un millimetro.

Lo faccio per rispetto ai miei elettori, per rispetto alla mia coscienza politica, per rispetto della nostra gloriosa tradizione socialista e dell’idea di Europa che ci portiamo dentro e che muove tutto il nostro agire. È arrivato il momento di dare un segnale su temi che ci rendono quello che siamo.

Non voterò mai più accordi come quello con la Turchia per la gestione dell’emergenza dei migranti. Un accordo con cui l’Europa si è lavata le mani, girando la testa dall’altra parte lasciando a un presidente autoritario e con parecchie ombre per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali carta bianca per quanto riguarda la questione profughi

Non voterò mai più accordi come quello con la Turchia per la gestione dell’emergenza dei migranti. Un accordo con cui l’Europa si è lavata le mani, girando la testa dall’altra parte lasciando a un presidente autoritario e con parecchie ombre per quanto riguarda il rispetto dei diritti fondamentali carta bianca per quanto riguarda la questione profughi. Non voterò mai più accordi come quello sulla pesca con la Mauritania (10 Maggio 2016), un paese che si rifiuta di togliere la pena di morte dal suo ordinamento. Non voterò mai più accordi come quello di libero scambio con le Filippine (8 Giugno 2016), dove secondo Amnesty International la polizia porta avanti pratiche di tortura.

L’Europa deve tornare a essere un campione di democrazia e di rispetto. Noi parlamentari dobbiamo offrire supporto e sostegno alle forze e alle opposizioni democratiche che, nei diversi Paesi con situazioni controverse, cercano di mantenere viva la forza della politica contro dittatori, regimi e governi autoritari. Io mi metto a disposizione, e so che non sono il solo. So che noi socialisti ci siamo. Ed è per questo che sono contentissimo di andare al nostro Global Progressive Forum di Tunisi a Settembre per portare avanti l’agenda della politica e dei diritti per un paese che sta dimostrando apertura e volontà di cooperazione. La politica deve farsi sentire. L’Europa deve dimostrare di esserci. È finito il tempo delle parole, dobbiamo esserci nei fatti. È per questo che sono andato a Istanbul per il recente Pride.

Caro Gianni, mi dispiace molto scriverti queste righe. Sono sicuro che non sarà necessario proprio perché so chi siamo, so che tipo di politica vogliamo perseguire e so che saremo sempre dalla parte giusta. Però mi sembra giusto dirti che qualora si ripresenterà una situazione di eccezione, come ad esempio quello con la Turchia, io non voterò. E non lo farò mai più.

*parlamentare europeo, gruppo S&D, Partito Democratico

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