VacanzeTra sagre e processioni, un’estate nell’Italia folk

Feste patronali, eventi religiosi e sagre di prodotti tipici attirano migliaia di turisti in tutta Italia. Quelle segnalate da noi

Puccia, purpu, pitta culle ulie. Ma anche polpette, cozze e cinghiale. In barba ad aperitivi chic in riva al mare e serate in discoteca, c’è un turismo folk che in Italia si muove seguendo un fitto calendario di sagre di paese, feste patronali e coreografiche processioni estive con la Madonna o il Santo in spalla. Soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia. Dove, in occasione delle feste popolari, sacro e profano si incontrano e si scontrano. Eventi eno-gastro-musico-religiosi che in alcuni casi hanno una lunga storia, in altri vengono creati per l’occasione da comuni, Pro Loco e borghi più o meno piccoli.

Ripercorrere tutte le sagre e le feste patronali estive italiane è un’impresa ardua. Ma di sicuro si può consigliare qualche data. La Sicilia, ad esempio, è la patria delle feste popolari estive. Ad Adrano (Catani) il 3 agosto e ad Alcara Li Fusi (Messina) il 17 agosto si celebra San Nicolò Politi. Ad Adrano si mette in scena la volata dell’angelo: intorno alla 20 di sera, dopo che la statua del santo ha percorso il paese, un bambino vestito da angelo viene sospeso lungo un filo d’acciaio a un’altezza di oltre dieci metri a simboleggiare la chiamata di Dio. Due settimane dopo, in occasione dell’anniversario della morte del santo, ad Alcara Li Fusi, la vara del santo viene allestita invece con i cosiddetti “lazzuna”, lunghissime corde di diversi colori che i fedeli sorreggono durante tutta la processione. Dopo un faticossissimo inchino davanti alla chiesetta del Rosario, il santo viene portato nella Chiesa Madre. Il mattino dopo si riprende in spalla e viene portato nella grotta dove si dice che il santo trascorse trent’anni della sua vita. Alla fine si rientra in paese, dove lo aspettano cantanti, musica e fuochi d’artificio.

Restando in Sicilia, è imperdibile la festa di San Sebastiano del 10 agosto a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Un culto antico e spettacolare, che comincia al mattino con la sciuta del Santo e della reliquia portati a spalla nuda tra gli spari dei mortaretti e il lancio di migliaia di nsareddi, striscette di carta multicolori. Mentre le bande suonano, le donne a piedi scalzi e migliaia di devoti seguono i fercoli. Neonati e bambini vengono denudati e offerti al santo. Per finire con una catena umana, la processione serale e lo spettacolo musicale e pirotecnico.

Un santo molto venerato in tutto il Sud di sicuro è San Rocco, protettore della peste. A Tolve, Potenza, il 16 agosto la statua di legno del santo viene decorata con il “tesoro” del Santo: collane, bracciali, orologi, anelli donati dai fedeli decorano il santo che sfila per tre ore lungo le vie del paese, mentre si intonano i canti tradizionali. A San Paolo Albanese, durante la processione la statua del santo viene preceduta da un trono votivo fatto di spighe. A Frigento, Avellino, i carri del grano sfilano in onore del santo. Il culto di San Rocco si trova anche in Calabria e in Puglia. A Leverano, Lecce, per una settimana ad agosto il paese viene addobbato di luminarie, con il rito conclusivo dello spettacolo pirotecnico nei campi.

In Basilicata va segnalata anche la festa della Madonna del Carmine di Viggianello, dove si possono vedere le tradizionali danza del falcetto, dei cirii e le processioni dei cinti e della meta. Non è raro, tra l’altro, trovare anche processioni in mare. A Porto Cesareo, per santa Cesarea. A Tropea, nel giorno di ferragosto le statue della sacra famiglia attraversano in barca il mare lungo la costa. La stessa cosa accade in Sardegna, a Teulada, e a Castellammare di Stabia, in Campania. Molto sentina in Campania è anche la festa per Sant’Alfonso de’ Liguori a Cava dei Tirreni: sei giorni di feste in cui la reliquia del santo – tra le altre cose – fa visita agli ammalati e bacia i bambini con l’augurio di diventare “sant e viecchie”. Pittoresca è pure la cavalcata in onore di Sant’Oronzo a Ostuni del 25 agosto: la statua in argento del santo viene scortata in processione da un drappello di cavalieri in costume rosso trainato di bianco su cavalli bardati.

Senza dimenticare la Sardegna, con la processione dei Candelieri a Sassari e il matrimonio mauritano di Santadi. Se ci si trova in Calabria, poi, a fine agosto è da segnalare la festa della Madonna di Polsi, accompagnata dalla tarantella ma meglio conosciuta come occasione in cui si celebrano i riti di affiliazione alla ‘ndrangheta.

Se lo spirito è sazio e si vuole pensare poi alla pancia, per le sagre c’è solo l’imbarazzo della scelta. E in viaggio sono un’occasione imperdibile per poter assaggiare i tipici piatti dei luoghi che si visitano. Dalle lumache (municedde) alla carne di cavallo in provincia di Lecce. Dai culurgionis alle mandorle in Sardegna. Dal pesce spada allo stocco in Calabria. Dalla bruschetta al cascavaddu in Sicilia. Dal neccio alla quaglia in Toscana. Alcune di queste sagre hanno una storia lunga alle spalle. Altre sono giovani, e non sempre riescono alla perfezione. A organizzarle sono per lo più le Pro Loco. Ma le date in calendario aumentano di anno in anno e anche i proseliti del turismo della sagra.

Secondo un sondaggio un po’ datato di Coldiretti, tre italiani su quattro partecipano alle sagre spendendo in media 20 euro. I ristoratori non sempre sono contenti del dilagare si sagre e sagrette a pochi euro. Ma in alcuni casi si fanno furbi e partecipano loro stessi alla cucina dei prodotti della sagra. Come succede a Squillace, in Calabria, per la sagra del baccalà dell’11 agosto. Imperdibile.

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