Quando si parla di attività fisica, di esercizio fisico, di movimento, si finisce – in realtà – per non dire mai nulla di specifico. Anche se esistono ormai convinzioni minime accettate da tutti (il consensus dei medici), ad esempio: “è meglio fare esercizi anziché non farli”, il problema emerge quando si entra nei dettagli: quanti? Quanto tempo? Quanto a lungo?
Come si spiega qui, è difficile raggiungere una posizione comune. E spesso, quando accade, si trascurano aspetti della questione in realtà fondamentali. Secondo la CDC (Centers for Disease Control and Prevention) una buona dose di esercizio per gli adulti consiste in 150 minuti alla settimana. Disposti in modo vario – meglio se regolare – senza particolari obblighi. È una soluzione di compromesso, che permette a tutti di muoversi un po’.
Ecco, il problema è proprio lì: nel “muoversi un po’”. La questione, come viene ribadita dall’American Heart Association, è che non basta muoversi. O meglio, che muoversi, anche 150 minuti a settimana o di più, non serve a niente se si passa la gran parte del proprio tempo seduti. Il discorso è tutto qui: gli esercizi fisici, anche se svolti ad alti livelli, non hanno effetti benefici sulla salute del corpo se, nella restante parte del tempo, si rimane fermi. Stare seduti uccide.
Più o meno è come fumare, nel senso che non si può rimediare al danno combinato. Una sigaretta fa male, e non si può fare nulla per annullarne gli effetti. Lo stesso vale per la sedentarietà: stare seduti fa male, e non si può fare nulla per annullarne gli effetti. Questo è da tenere in mente, soprattutto quando si corre nel parco mezzoretta, e si passano 10 ore in ufficio.