Hai mangiato banane? Allora hai finanziato il terrorismo

Tra il 1997 e il 2004 la Chiquita, per ottenere protezione per i lavoratori delle sue piantagioni, ha versato 1,7 milioni di dollari nelle casse dell’AUC, un cartello di gruppi paramilitari terroristi del Paese

All’apparenza è un frutto innocuo. Eppure, se qualcuno ne avesse mangiata una (della Chiquita) tra il 1997 e il 2004 avrebbe aiutato, in modo indiretto il terrorismo. Lo rivela il Washington Post: il gruppo Chiquita Brands International ha ammesso di aver chiesto protezione per le sue piantagioni di banane alle organizzazioni terroristiche dell’AUC (Autodefensas Unidas de Colombia). Dietro compenso: in sette anni sarebbero stati versati 1,7 milioni di dollari nelle casse dei terroristi.

Per questo motivo il ministero della Giustizia Usa ha deciso di punire la Chiquita con una multa di 25 milioni di dollari.

La Colombia, come è noto, è il quarto esportatore di banane nel mondo ed è un Paese poco tranquillo. In particolare nelle zone delle piantagioni. La AUC, una sorta di cartello dei gruppi paramilitari che controllano diverse aree del Paese, è considerata un’organizzazione terroristica sia negli Stati Uniti che in Europa. Trae i suoi guadagni dal traffico di stupefacenti e dalle donazioni dei suoi sostenitori. Tra questi c’era anche la Chiquita.

Era necessario, sostiene il gruppo americano. In quelle zone la presenza dello Stato è pressoché nulla e l’unico modo per difendere i dipendenti al lavoro nelle piantagioni era scendere a patti con chi, davvero, controlla il territorio. Dal 1997 al 1999 l’AUC ha ucciso quasi 20mila persone in una guerra contro un altro gruppo paramilitare, le FARC (insurrezionalisti di sinistra), oltre a rapimenti, attacchi vari e danni. Nella zona di Urabà, spiegò un dipendente della Chiquita a Fairtrade International (gruppo nonprofit che si batte per giustizia e diritti), “ogni giorno sulla strada morivano tre o quattro persone. Di ogni genere: lavoratori, guerriglieri, soldati, paramilitari. Tutta questa aera delle banane era, in realtà, un campo di battaglia”.

I soldi versati dall’organizzazione andavano a finanziare l’attività militare dell’AUC e, nota il dipartimento Usa, non si trattava di estorsione: il coinvolgimento della Chiquita era attivo e colpevole. Per sette anni, dietro alle banane della ragazza blu si consumavano omicidi, rapimenti e stragi. Poi, nel 2004, la produzione di banane è stata trasferita in altri Paesi: il gruppo Usa ha venduto le sue piantagioni e ha rotto ogni legame con la Colombia.

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