Nella prima metà del 2016 la Cina ha registrato un grandioso aumento nella diffusione di impianti a energia solare, merito di oltre 20 gigawatt in nuove installazioni. Si tratta di una cifra quasi tre volte superiore rispetto a quella raggiunta nello stesso periodo di tempo un anno fa, e supera la somma del totale raggiunto da Germania, Giappone e Stati Uniti.
La domanda energetica della Cina è stata pressoché azzerata. Pechino sta anche incontrando delle difficoltà nel rispettare i propri impegni finanziari
Cominciano ad affiorare i primi cenni di una graduale riduzione di questo boom. Lo scorso mese, la società di investimenti Macquarie Capital ha dichiarato che molte delle fattorie solari realizzate quest’anno sono state ultimate frettolosamente per rispettare la scadenza fissata al primo di luglio, quando i sussidi governativi per le nuove installazioni solari sono stati tagliati. Il governo dovrebbe applicare ulteriori tagli agli incentivi per limitare dispendi inutili. Il Paese ha una capacità solare di circa 63 gigawatt, una quantità superiore a qualunque altro Paese nel mondo.
Oltretutto, continuano a essere ultimati progetti di centrali eoliche, solari, nucleari e idroelettriche seppure la domanda energetica del paese sia stata pressoché azzerata. Pechino sta anche incontrando delle difficoltà nel rispettare i propri impegni finanziari verso gli sviluppatori di impianti fotovoltaici: restano ancora da pagare intorno a 21 miliardi di yuan (3.16 miliardi) in sussidi solari.
Il governo dovrebbe annunciare presto il suo piano per i prossimi cinque anni nel settore energetico, e gli analisti prevedono che i traguardi medi per le nuove installazioni solari crollino al di sotto dei 15 gigawatt annui – un volume ugualmente importante rispetto agli altri paesi, ma ben al di sotto del totale che verrà raggiunto alla fine di questo anno.