Perché gli inglesi, anziché pagare alla romana, preferiscono fare all’olandese

È un uso che, in realtà, nasce in America. E non riguarda nemmeno i veri olandesi, ma i tedeschi. Storia di un fraintendimento lungo un secolo

Ci sono tante differenze tra italiani e inglesi. Una, ad esempio, riguarda l’abitudine di dividersi il costo di una cena in parti uguali. Per gli italiani, che preferiscono basarsi sulle abitudini regionali, si dice che si fa “alla romana” – e la spiegazione storica non è nota: al riguardo, gli esperti tacciono. Gli inglesi, invece, preferiscono dire che, in quei casi, fanno all’olandese. Anzi, vanno all’olandese: going Dutch è l’espressione prescelta.

Ma ci si potrà chiedere, allora: che c’entra l’Olanda con le abitudini inglesi? Niente, appunto. In altri casi, come Dutch courage, cioè uno spirito coraggioso e senza paura che si verifica per eccesso di alcol, oppure Dutch reckoning, cioè uno scontrino senza voci e dal prezzo troppo alto, le origini sono da far risalire all’antica ostilità tra Inghilterra e Olanda, potenze marittime sempre concorrenti e spesso nemiche. Nel caso di going Dutch, non si tratta di veri olandesi, ma di tedeschi. E il contesto di origine non è l’Inghilterra, ma gli Stati Uniti.

Quando si parla di going Dutch, o di Dutch treat, ci si riferisce a un’iniziativa suggerita dal The Baltimore American, nel 1873, in cui per sradicare la cattiva abitudine di bere troppo, anche oltre i limiti delle proprie finanze, si proponeva di fare come gli olandesi – cioè i tedeschi – che erano noti per non indebitarsi mai, e per fare un punto d’onore di non bere più di quanto potessero permettersi. Ognuno beve quanto paga, e ognuno paga una parte del totale. È una variante di quello che poi sarebbe stato pagare alla romana, o all’olandese, o insomma, alla tedesca.