Non solo Stranger Things. Anzi, a voler essere proprio puntigliosi, di “Stranger Things” su Netflix, il Blockbuster online di Reed Hastings, se ne vedono moltissime anche senza considerare la serie evento sulla nostalgia dei paranormali anni Ottanta che questa estate ha ipnotizzato il mondo e fatto ritrovare l’interruttore a Winona Ryder. Con l’obiettivo dichiarato di raggiungere, almeno in Italia, una famiglia su tre entro il 2022, il colosso americano con la X finale deve e può contare su un catalogo sterminato di film e serie tv, per tutti i gusti, come i gelati giganti che vendevano da Blockbuster, quello vero, quello giallo e blu, quello che, in tema di nostalgia, non c’è più, tra una videocassetta cult e una sòla in dvd. Filmacci e filmoni, locandine accattivanti a malcelare horror di serie z(ombie) in carta igienica. Old habits die hard, si direbbe. Perchè se è vero che tutto cambia affinché nulla cambi, noi ci siamo, umilmente, avventurati nel “sottosopra” di Netflix, riemergendone con una guida ragionata ai gusti peggiori, o comunque a quelli più “strange”, mai messi su pellicola e caricati, causa pisolino dello stagista di turno, sulla piattaforma in esame.
Se vi siete stufati di sentir parlare sempre e solo di Narcos, Daredevil, Jessica Jones e compagnia pestante, qui troverete ottimi esempi di cult “al contrario”, “bruttissimi” di razza, perle simil-trash di cui nessuno parla ma che tutti, almeno tre famiglie su tre, dovrebbero conoscere. Perché chi ha detto che un gelato al tonno non abbia un buon sapore, dopotutto?
Deathgasm
La Nuova Zelanda, questa sconosciuta. È da lì che arriva ed è ambientato un horror classe 2015 che qualunque appassionato di trash, di metal o ancor meglio di trash metal non può e non deve assolutamente perdersi. Quattro ragazzetti bullizzati (tre più il Fonzie della situazione) decidono di mettere su una band metal, i Deathgasm, appunto. Tutto dovrebbe filare liscio se non che il nostro (adorabile) Quartetto Cetra con l’hobby di rovesciare crocifissi commette l’incauto e incosapevole errore di suonare le note sbagliate et voilà evoca un demone che si abbatte furioso sulla loro mesta cittadina trasformandone ogni abitante in zombie. Commedia horror surreale, effetti speciali più che dignitosi, gore a tratti davvero indimenticabile e quel retrogusto dissacrante qb che avrebbe voluto tanto avere Jennifer’s Body, se non si fosse accontentato di indugiare sulle curve di Megan Fox. Nel suo genere, un cult sottosopra da farvi girare la testa. Se vi resta sul collo.
Creep
Due soli attori, una telecamerina a mano, montagne. No signori, non stiamo parlando di un reboot di Heidi e suo nonno circondati da caprette là sui monti ma del thriller più “Creep” su cui mai vi capiterà di posare gli occhi. Dieci lire dieci di budget e, anche solo a vedere la locandina o i cinque minuti iniziali, non gliene dareste più di tre: inquadrature mosse su primi piani alla Blair Witch Project fuori tempo massimo e tra i produttori quelle carogne che hanno avviato la saga di Paranormal Activity (e The Purge). Nonostante ciò, lo sguardo di Marc Dupass vi terrà incollati allo schermo fino a riproporsi nei vostri più inquientanti incubi, quelli che preferireste non raccontare in giro. Nel frattempo una recitazione splendidamente delirante e un vortice di scene claustrofobiche al limite tra il trash e il disturbante spinto scaveranno, senza che ve ne rendiate conto, sempre più a fondo nella psiche di un lupo e della sua preda. Oppure di due ometti che stanno per diventare amici finché morte non li separi?
Zombieland
Dopo la classica apocalisse zombie, la terra è un pianeta abitato da famelici mangia-cervelli con sempre meno umani a disposizione. Tra questi un ragazzetto ipocondriaco (Jessie Eisenberg, sì, lo Zuckerberg di The Social Network), uno strambo cafone col fucile (niente meno che Woody Harrelson) e due ragazzine ben poco sprovvedute (a partire dal fatto che una delle due sia Emma Stone). Inutile dire che il quartetto scoprirà presto quanto l’unione faccia la forza non importa quanto sia molesta la reciproca compagnia. Soprattutto se l’unico scopo è la sopravvivenza e c’è da sparare ad ogni piè sospinto. Correva l’annus horribilis 2009 quando questa commedia horror ebbe l’ardire di uscire nelle sale e da noi arrivò con un titolo a tratti disastroso: “Benvenuti a Zombieland”. Roba che ci si immaginerebbe spuntare da un momento all’altro Bisio e Siani ma no, l’unico, incredibile, cameo di questa pellicola è quello di Bill Murray. Già, proprio “quel” Bill Murray. Cinque minuti che valgono l’intero film. Intero film che, nonostante o forse proprio per, le trashate, abbiamo il coraggio di consigliarvi. A voi non resta che tirar fuori quello di vederlo sul serio.
This is the End
James Franco, Emma Watson, il tizio tracagnotto di The Wolf of Wall Street (ok, Jonah Hill), Channing Tatum, John Cera e perfino Rihanna. Questi solo alcuni dei grandi nomi che, probabilmente sotto ricatto, sono finiti nel cast di This is the End. Metti una volgarissima ma “artistica” festa nella supevilla di Franco (James), una fiumana di invitati vip, sesso droga e rock’n’roll. Fino a che qualcuno non esce a comprarsi le sigarette e scopre che fuori è scoppiata l’apocalisse. Voragini di fuoco, fulmini, lampi, saette, distruzione varia ed eventuale. Unica oasi di pace, per chi riuscirà a sfangarla, casa di Franco (James). Ma un gruppo di attori, seppur apparentemente amici, riuscirà a convivere serenamente in mancanza di cibo, elettricità, wi fi, tv e quant’altro? Vi possiamo assicurare che i risvolti saranno molto meno prevedibili di quanto un autore medio del Gf Vip si potrà mai immaginare. Volgarotto ma consigliatissimo, soprattutto se siete dei veri nostalgici del pop anni Novanta…
Rosemary’s Baby – La serie tv
Piccolo bonus in questa montagna di ciarpame di qualità arriva direttamente dal mondo delle serie tv. Serie tv che, in questo caso, tenta con tutte le sue forze di smontare pezzo per pezzo quel capolavoro che è e sempre sarà Rosemary’s Baby. Con protagonista la sempre pettinatissima Zoe Saldana perché se il demonio bussa alla tua porta, l’importante è che ti trovi con la manicure fatta, questo obbrobrio televisivo targato NBC riuscì a farsi strada fino ad approdare perfino da noi, su Rai 4, nel 2015. Senza che nessuno (o quasi) se ne accorgesse o si sentisse in dovere di allarmare il telespettatore medio del grave pericolo incombente sulle sue retine. Se i film proposti fino ad ora, nel bene e nel male, ve li abbiamo quasi consigliati, possiamo solo dirvi, col cuore in mano, di stare alla larga da questo irrispettoso abominio. Sarà difficile da credere ma, ve lo assicuriamo, ha davvero il sapore che avrebbe un gelato alla puzzola. Chiudete Netflix e chiamate l’ufficio d’igiene, buona fortuna!