“Acqua, acqua dappertutto, e neppure una goccia da bere”, diceva così il vecchio marinaio di Coleridge, sperduto in mezzo al mare. Erano altri tempi: all’epoca della composizione della poesia, l’acqua di mare non si poteva bere. Adesso – sorpresa sorpresa – adesso sì. E grazie a una nuova invenzione made in Usa, per la precisione nel North Carolina.
È l’idea di una startup americana, la EcoH2O Innovations: trasformare l’acqua marina in acqua potabile. Non è una novità, ma stavolta il marchingegno è piuttosto efficace e non è inquinante: riesce a “convertire” 14mila litri di acqua al giorno, sfruttando solo l’energia delle onde. Ce n’è abbastanza per un piccolo villaggio. Se si pensa che quasi 800 milioni di persone vivono senza avere accesso diretto all’acqua potabile (e quando succede è pessima), potrebbe essere una #buonasvolta.
La macchina si chiama SAROS (Swell Actuated Reverse Osmosis System), galleggia in un’area fissa del mare e, come si è detto sopra, utilizzando la forza delle onde, riesce ad approvvigionarsi di acqua. Poi la filtra con una membrana speciale e la stocca in un contenitore, che verrà poi ripreso e trasportato a terra. As simple as that. Se non è chiaro, qui il video che spiega nel dettaglio:
Dal momento che, secondo le stime dell’Oms, per ogni essere umano occorrono almeno 48 litri di acqua al giorno (non solo per bere, ma anche per la preparazione dei pasti e per lavarsi), il nuovo marchigegno potrebbe davvero cambiare le carte in tavola, anche perché, come specificano gli inventori, SAROS può essere utilizzato anche per “generare dell’elettricità, ripulire le acque dalle macchie di petrolio e, infine, filtrare la plastica”. Molto bene.