Dubbi amletici: perché l’Austria e l’Australia hanno nomi così simili?

Due Paesi così diversi con nomi quasi uguali: un pretesto per ripercorrere le amenità della storia della lingua

La somiglianza è indiscutibile, anche se dopo una certa età e un minimo di istruzione non la si nota più (a meno che non si diventi presidenti degli Usa e si faccia un po’ di confusione). Austria e Australia, come è noto, sono due Paesi diversi. Molto diversi, verrebbe da dire: uno è piccolissimo, ha una storia ricca e fittissima, si trova incastonato nel mezzo dell’Europa e non ha sbocchi sul mare. L’altro invece è grandissimo, è conosciuto da soli 200 anni (ma abitato da molto più tempo), è una ex colonia, fa parte del Commonwealth e si trova dall’altra parte del mondo rispetto, appunto, all’Austria. Perché i due nomi sono così simili?

Ebbene, è solo un caso. Prima di tutto, gli austriaci stessi non chiamano Austria il proprio Paese, bensì Österreich (e solo questo potrebbe chiudere la discussione, visto che, vista così, la differenza con la parola “Australia” appare lampante: ma è interessante proseguire). La parola deriva, come spiega bene questo video, da un antico Osterrichi, che significa più o meno “Regno dell’Est”, inteso a Est della Germania. Ost = Est, e Richi = regno. Nella sua latinizzazione Ost è diventato Aust-, e questo ha portato ad Austria.

In secondo luogo, l’Australia deve il suo nome a un vento. Nella fattispecie, l’Austro (noto anche come Noto – pun intended – od Ostro). Dal momento che soffiava da Sud, ne era diventato il simbolo. Ciò che veniva dal basso era, appunto, australe, cioè legato all’Austro. Questo spiega perché l’emisfero sud sia chiamato australe, in contrapposizione a quello nord, che è – anche qui si tratta di un vento – boreale. Le terre del Sud, anche se non erano ancora state scoperte, ma solo teorizzate per ragioni di simmetria, erano definite terre australi. Per questo motivo, allora, quando il navigatore portoghese Pedro Fernandez de Quiros, che navigava per conto dei sovrani spagnoli-austriaci, nel 1625 si imbatté in alcune isole nel Pacifico e, credendo di incontrare gli avamposti di questo continente australe immaginario, scrisse una nota intitolata Austrialia dell’Espiritu Santu. Attenzione, c’è una “i” in più, e fu proprio in omaggio ai regnanti d’Asburgo, cioè austriaci.

La parola rimase in uso e quando il capitano Flinders circumnavigò l’attuale Australia la utilizzò nelle carte e nei diari, tanto che nel 1824 divenne il nome ufficiale della regione.

Insomma, come si può vedere, a parte una coincidenza linguistica, un legame con i segni cardinali (Est e Sud) e qualche ortografia allegra, tra le due parole – oltre che tra i due Paesi – non corre alcuna somiglianza.

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