I rischi seri che passa chi fa il segno della pace nelle foto

Sembra un gesto innocuo, un po’ sciocco e infantile, e invece è la via d’accesso privilegiata dagli hacker per entrare nei vostri conti correnti

Esiste una posa intelligente per un selfie? Con ogni probabilità, no. La più diffusa, a parte la boccuccia-da-dementi, detta anche duckface, prevede il “gesto della pace” fatto con le dita della mano, indice e medio. Somiglia molto al segno usato da Winston Churchill per indicare la “V” di vittoria, è appannaggio delle popolazioni asiatiche ma conosce una certa vitalità anche nel resto del mondo. Eccone quache esempio:


Ebbene, quel gesto innocuo, anche simpatico, forse un po’ infantile, potrebbe mettere nei guai chi lo fa. Lo dimostra uno studio condotto dal Japan National Institute of Informatics (NII), secondo cui si possono interpretare dalle fotografie le impronte digitali? Possibile. Se non è una bufala, sì: basta che l’immagie sia scattata in un raggio di tre metri dall dita – e trattandosi di selfie, è molto probabile che lo sia.

Le conseguenze? Il rischio più alto è il furto di identità, che si verifica quando qualche malintenzionato “entra in possesso di informazioni personali, come il numero di carta di identità, del bancomat, della carta di credito”, o ancora, delle impronte digitali”. Dall’immagine possono risalire ai codici del telefono, e da lì al resto. Sono i dati biometrici, che avrebbero dovuto essere più sicuri e che, in realtà, riescono a essere hackerati anche loro.

X