Pulp Fiction, quando Travolta chiese il permesso a Scientology per recitare

Il celebre film di Tarantino sarebbe stato molto diverso se la Chiesa di Scientology avesse deciso di non farlo partecipare alle riprese. L’attore era preoccupato per il suo personaggio poco "morale"

E se Scientology avesse detto di no? Niente Vincent Vega, nessun balletto con Uma Thurman, niente meme e gif a distanza di vent’anni per celebrare uno dei film culto più importanti della fine del ’900, cioè Pulp Fiction.

Come racconta Mike Rinder, ex dirigente della Chiesa di Scientology poi fuoriuscito, l’attore americano avrebbe chiesto il suo parere (pardon: autorizzazione) a girare il film con Tarantino. Il problema, secondo lui, era che il personaggio in questione fosse un tossicodipendente e, soprattutto, lavorasse come sicario. La cosa poteva scontentare i vertici della Chiesa e, peggio ancora, gettare un’ombra su tutta l’organizzazione.

Rinder, dopo aver letto il copione, non ha trovato nulla da eccepire (del resto, Tarantino è Tarantino) e ha autorizzato Travolta a partecipare al film, permettendo la nascita di momenti unici come questo:

Le dichiarazioni di Rinder sono raccolte in un documentario in più puntate realizzato da Leah Rimini, anche lei fuoriuscita da Scientology, dopo esserci entrata all’età di nove anni.

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