A prima vista sembra la fine dell’amore. Ma gli esperti garantiscono che funziona. Anzi, che è la soluzione per le coppie in difficoltà, quelle che non trovano più la libido da nessuna parte: il sesso programmato.
Certo, la prospettiva non sembra allettante: l’intimità e le effusioni, nell’ideale, sono espressione di un affetto e di un desiderio spontaneo, ed è difficile biasimare chi la pensa così. Ma il verdetto dello specialista, dopo studi e studi, è netto: “Non rimandare la tua vita sessuale, magari sostituendola con coccole affettuose. Affronta la questione con coraggio e comincia a programmare i rapporti sessuali”. È l’unico modo, dicono, per tenere viva la fiamma. Se la si lascia a se stessa, pare, si spegnerà.
A supporto di questa visione ragionieristica e molto poco romantica dei rapporti tra chi si ama ci sono alcuni studi. Ad esempio, questo dell’Università di Toronto: sembra indicare che le coppie meno felici della propria vita sessuale sono – guarda caso – quelle convinte che sia sufficiente un’intesa sincera e un “legame autentico” perché il sesso diventi bello e la passione sgorghi felice. Sbagliano. Uno studio, del resto, dimostra come sia proprio la consapevolezza dell’impegno necessario per farlo andare bene (cioè: che il sesso non è mai una passeggiata) a rendere migliori le intese e più piccanti le ore passate insieme.
Insomma, la burocrazia sessuale non attrae nessuno. Ma, tutto sommato, impegna e disimpegna allo stesso tempo. Costituisce un obbligo – e cioè una certezza – ma anche una libertà (per tutti i giorni in cui non è previsto) – che è a sua volta un’altra certezza. E quando non è previsto sul calendario, può accendere il giusto vento dell’attesa, del desiderio, della passione. Che è poi quello che permette alle coppie di navigare lontano dalle secche della vita quotidiana.